In cammino per la terra dei suoni e dei sapori
In cammino per la terra dei suoni e dei sapori è il progetto promosso dall’Archivio di Stato di Napoli d’intesa con la Regione Campania, con il cofinanziamento del Piano di azione e coesione, per esaltare alcune eccellenze del territorio, tra musiche di tradizione orale e tipicità delle produzioni eno-gastronomiche, presentate nella vetrina particolare di alcuni rilevanti beni monumentali.
Dopo l’incontro di anteprima che ha visto l’inaugurazione dell’Archivio sonoro della Campania, il “cammino” prevede tre incontri nell’Archivio di Stato, ovvero nel complesso monumentale dei Santi Severino e Sossio, tutti a ingresso gratuito. Ogni appuntamento sarà arricchito da degustazioni di prodotti tipici delle diverse aree prese in esame.
Giovedì 17 marzo, alle 17, si inaugurerà la mostra documentaria Le rotte del cibo, a cura dei ricercatori dell’Archivio di Stato, che ricostruisce le rotte dei prodotti alimentari che, dal Duecento al Novecento, hanno portato nel mondo i prodotti enogastronomici della Campania, in un accurato scavo nella memoria storica affidata a rari e preziosi documenti, dalle magnifiche fonti angioine e aragonesi fino alle testimonianze offerte dagli archivi di famiglie dedite alla mercatura, dai Sanseverino di Bisignano ai Pignatelli Aragona Cortes. Seguirà l’esibizione dal vivo della paranza di Simone Carotenuto, che, dal padre Aniello, l’ultimo carrettiere di Marra, zona rurale che congiunge l’agro nocerino sarnese all’agro vesuviano, ha appreso repertorî e modalità esecutive dei canti e balli che cadenzano gran parte degli appuntamenti devozionali del calendario regionale, dalla Madonna dei Bagni alla Madonna dell’Arco. Introdurrà l’etnomusicologo Raffaele Di Mauro, responsabile scientifico dell’Archivio sonoro della Campania.
Si proseguirà venerdì 18 marzo, alle 17, con un’immersione nei riti devozionali della Settimana Santa di Minori, con Pasquale Scialò, del conservatorio di Salerno, e il regista Giandomenico Curi, da tempo impegnati nello studio del cantare battente, un canto penitenziale da strada che mette insieme disparate influenze musicali con un testo melodrammatico o metastasiano, di origine colta. I battenti dell’arciconfraternita del SS. Sacramento di Minori offriranno poi un saggio del loro repertorio che si caratterizza per il doppio tono, la presenza della voce bianca come uscita e la disposizione in tre tornelli (composti da diverse voci denominate «terzaiuoli» o anche «ripieni»).
Ultimo appuntamento sabato 19 marzo, alle 10, con la performance Ritmi di festa di Paolo Apolito, autore di uno dei fondi più rilevanti presenti nell’Archivio sonoro della Campania, attivo nell’àmbito delle ricognizioni sul campo già nei primissimi anni Settanta, al fianco di Annabella Rossi e Roberto De Simone nelle ricerche sui carnevali campani. In questa sua performance, l’antropologo dell’università di RomaTre, già tra i componenti del TeatroGruppo di Salerno, offrirà un’intensa rappresentazione animata del suo ultimo saggio, edito da Il mulino, in cui indaga esaustivamente sulle ragioni più profonde della dimensione festiva. A seguire il gran finale con quattro paranze rappresentative di diverse aree culturali della regione. Si inizierà con le battuglie di pastellessa di Macerata Campania con il loro fragoroso corredo di botti, tini e falci che, da arnesi d’uso contadino, diventano strumenti musicali d’eccezione, per cui, con il battere continuo dei magli sulle botti, il rollio delle mazze sui tini e gli altri dei ferri sulle falci, si materializza la magia di quel suono chiamato «Pastellessa». Si proseguirà con la paranza r’ ‘o Lione, gruppo rappresentativo della tradizione dell’agro nocerino-sarnese, in particolare del canto sul tamburo che caratterizza gli appuntamenti rituali dell’area, dalla Madonna dei Bagni alla Madonna delle Galline. Un’esemplificazione dello stesso repertorio di canti sul tamburo ma dell’area giuglianese sarà invece offerta dalla paranza di zi’ Giannino Del Sorbo, uno dei più anziani tra i depositari dei repertorî popolari, largamente presente in numerose campagne di ricerca sul campo per l’eccellenza delle sue esecuzioni sul sisco a scandire i tempi delle tammorre. Si chiuderà con la tarantella montemaranese di Roberto D’Agnese, tra le espressioni coreutiche e musicali più rilevanti della regione che si esprime al meglio delle proprie possibilità nei riti che accompagnano il trapassare del Carnevale nella Quaresima.
Completa il cartello di iniziative del progetto il restauro della splendida sala Filangieri dell’Archivio di Stato.