L’EDITOREEL: L’AI alla conquista dell’istruzione in USA mentre la Svezia frena

Le piattaforme d’intelligenza artificiale generativa, come ad esempio ChatGPT, potrebbero diventare di comune utilizzo nelle scuole americane. Intanto in Svezia, dove tablet e altri strumenti digitali sono ampiamente adoperati in classe, è tornata la didattica tradizionale.

Le piattaforme d’intelligenza artificiale generativa, come ad esempio ChatGPT, guardate con sospetto dagli insegnanti perché in grado di produrre elaborati completi che permettono agli studenti di imbrogliare, potrebbero invece diventare di comune utilizzo nelle scuole americane.

Ad annunciarlo, in una conferenza a San Francisco, è stata la stessa OpenAI – la società che ha sviluppato ChatGPT -. 

L’applicazione della tecnologia al sistema educativo può, infatti, essere utile sia agli studenti che agli insegnanti se realizzata ad hoc.

Nel primo caso può fare da tutor e può creare contenuti a seconda degli stili d’apprendimento. Mentre può essere un valido supporto per i professori nella redazione dei programmi scolastici o nel lavoro in classe.

Ma non facciamoci illusioni, da parte del produttore c’è solo un interesse economico: E’ stato stimato che, entro il 2030, la spesa per l’istruzione globale potrebbe raggiungere i 10 trilioni di dollari.

Intanto, la Svezia, da sempre considerata come punta di diamante per quanto riguarda l’istruzione (e non solo), ha deciso di battere la ritirata. 

Mentre negli anni passati sono stati ampiamente adoperati tablet e altri strumenti digitali, ora in classe è tornata la didattica tradizionale: quella fatta di solo carta e penna.

Peccato però che lo stop del Ministero per l’Istruzione svedese sia stato dato solo per bambini fino a 6 anni. 

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