L’EDITOREEL: La politica italiana non è per i giovani. Sicuri?

Con la nomina del 34enne Gabriel Attal, primo ministro più giovane della storia della Francia, in Italia è tornata in Auge il dibattito sulla questione che il nostro non è un Paese per giovani. Ma siamo sicuri?

Gabriel Attal, a  34 anni, è il primo ministro più giovane della storia della Francia. L’età ed anche il suo orientamento sessuale (probabilmente per preparare il popolo a non aspettarsi una first lady al suo fianco) hanno fatto il giro del mondo con ovviamente tutte le conseguenze social del caso. 

Ricordate cosa accadde con la differenza di età tra Macron e la sua compagna?

Anche allora ci furono vari schieramenti ideologici e meme a gogo! 

In Italia però si è alzato il sipario anche su quella che definirei ormai  “vecchia” questione riguardo il fatto che il nostro non è un Paese per giovani.

Eppure, abbiamo registrato anche noi i nostri primati. Penso a Luigi Di Maio ministro a 32 anni, penso a Matteo Renzi presidente del consiglio a 39 anni (la stessa età che aveva Benito Mussolini nel 1922 quando ottenne dal re l’incarico di formare il nuovo governo). E penso a Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera a 29 anni, ministro a 31 e oggi prima donna a capo del Governo italiano. 

Con lei abbiamo dovuto abituarci all’idea di vedere un first lord, invece di una lady, ancora prima dei francesi.

Anche se è durato poco e ora possiamo vantare un altro primato: quello di un primo ministro single!

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