L’EDITOREEL: Che fatica tutelare il diritto di essere informati!

Ciò che non tutti sanno, o fingono di non sapere, è la fatica che si fa ad essere liberi e attendibili dovendo affrontare fake news e azioni legali che ostacolano il diritto dei cittadini di essere informati.

Come ogni anno il Reuters Institute, all’interno del suo Digital News Report,  raccoglie il livello di fiducia che l’audience nutre per le testate giornalistiche più note ed altre fonti di informazione.

Al di là della classifica e di chi si è aggiudicato i primi posti, il dato più importante emerso riguarda proprio l’aumento di considerazione di affidabilità che si ha dei media rispetto allo scorso anno.

Una fiducia davvero sudata dai giornalisti, ve l’assicuro. Perché ciò che non tutti sanno o fingono di non sapere è la fatica che si fa ad essere liberi e attendibili dovendo affrontare fake news e azioni legali che ostacolano il diritto dei cittadini di essere informati.

Il ricorso alle “querele bavaglio”, le cosiddette SLAPP  (Strategic lawsuits against public participation), è molto diffuso anche in Italia: La normativa più utilizzata è la diffamazione, ma anche il diritto alla privacy e il diritto all’oblio vengono usati impropriamente per impedire la rivelazione di informazioni scomode.

Spesso le minacce legali precedono persino la pubblicazione che non coinvolge solo l’autore ma anche il direttore responsabile della testata.  Poi se è un giornalista ad essere screditato o diffamato niente e nessuno è pronto a difenderlo…strano vero?


L’editoreel è la nuova rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di questa testata giornalistica, pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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