Delegazione italiana in Israele per il progetto Unesco “Lerning Cities”

Anche l’assessore al lavoro e all’istruzione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, è in questi giorni in Israele con una delegazione italiana per una visita promossa nell’ambito del  Progetto Unesco “Learning Cities”, rete per le città che apprendono e che promuovono e diffondono la cultura dell’apprendimento continuativo.

Anche l’assessore al lavoro e all’istruzione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, è in questi giorni in Israele con una delegazione italiana per una visita promossa nell’ambito del  Progetto Unesco “Learning Cities”, rete per le città che apprendono e che promuovono e diffondono la cultura dell’apprendimento continuativo.

“Particolarmente interessante – spiega Donazzan – è stato l’incontro con Habi Bibas, presidente di un organismo politico che riunisce tutte le città israeliane, sindaco di   Modi’in-Maccabim-Re’ut, una moderna realtà vicina a Tel Aviv, programma dal nulla, studiata e pensata per attirare intelligenze e giovani. Un centro di centomila abitanti, con un’età media 32 anni, di cui il 50 per cento possiede una laurea”.

“Per noi che siamo ‘a caccia’ di buone pratiche – ha rilevato l’assessore veneto – al fine di dotarci di un modello efficiente di servizi per l’apprendimento continuo, è stata una visita molto istruttiva, ma anche l’occasione per ribadire il forte legame che unisce Venezia e il Veneto a Israele. Legami anche dal punto di vista commerciale, tanto che i nostri imprenditori sono, con i loro prodotti, i più importanti ambasciatori veneti in questa terra”.

“Sono rimasta favorevolmente colpita dal fatto che la famiglia, prima ancora che l’individuo, sia al centro della programmazione dello sviluppo in questa città – ha aggiunto Donazzan –. Qui l’apprendimento deve essere di comunità e principalmente avere come soggetto attivo la famiglia, cosa che da noi non avviene”.

L’assessore Donazzan, infine, ha molto apprezzato le valutazioni del sindaco sul servizio militare in Israele: “Lo ha definito un ulteriore passaggio di apprendimento per il quale molto giovani diventano classe dirigente e ufficiali della riserva, capaci di vivere il volontariato quando finiscono il proprio servizio obbligatorio”.

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