L’EDITOREEL: Da castello delle cerimonie a bene di pubblica utilità

Da oggi chi festeggia a La Sonrisa fa anche un’opera buona. E’ proprio il caso di dire che non tutti i mali vengono per nuocere.

Avete sentito di quanto sta accadendo al Grand Hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate?

Il Castello delle Cerimonie tanto amato dai napoletani di una determinata estrazione culturale, e non da tutti come ho letto da qualche parte, è stato confiscato per abuso edilizio.

La condanna risale al 2011, quella di questi giorni dunque è stata solo una conferma. Eppure, in tutti questi anni la famiglia Polese ha continuato ad operare senza preoccuparsi dell’impatto economico devastante che avrebbe provocato ai dipendenti e, soprattutto, ai clienti che ignari o strafottenti, hanno continuato a prenotare i locali per le proprie cerimonie.

Oggi, gli sposi che non hanno ancora fatto partire le partecipazioni stanno correndo ai ripari e hanno presentato disdetta. Per tanti altri purtroppo la situazione è complicata. 

Ma tranquilli!

Pare che la struttura non sarà demolita ma verrà gestita dal Comune. In questo modo sarà garantito un futuro sia ai lavoratori che ai sogni delle coppie di sposi.

Mentre i proventi derivati potrebbero essere reinvestiti per il bene pubblico. 

Insomma, chi festeggia a La Sonrisa fa anche un’opera buona. E’ proprio il caso di dire che non tutti i mali vengono per nuocere.

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