ROMA, PARTE DAL TEATRO PARIOLI LA TERZA TOURNEE DI “METTICI LA MANO”

Di scena al Teatro Parioli di Roma sino al 24 gennaio “Mettici la mano”, da un testo di Maurizio De Giovanni per la regia di Alessandro D’Alatri. La tournee andrà avanti, per il terzo anno, fino a metà aprile toccando moltissime città in tutta Italia.

Il brigadiere Maione porge il saluto alla statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata ad un bombardamento che ha distrutto la chiesa dove si trovava ed in attesa di una nuova destinazione, ed esce di scena, congedandosi sapendo di aver compiuto il proprio dovere di uomo, prima ancora che di poliziotto. Non aggiungiamo altro per non rovinare la sorpresa agli spettatori, ma il tema portante di “Mettici la mano” è proprio questo: il contrasto che a volte si manifesta tra la legge e la giustizia, e la necessità di dover scegliere da che parte stare.
ROMA, PARTE DAL TEATRO PARIOLI LA TERZA TOURNEE DI "METTICI LA MANO"La mano del titolo è quella della Madonna, che negli auspici dei protagonisti dovrebbe appunto intervenire nelle faccende umane per porre rimedio a torti ed ingiustizie. In particolare quelle subite dalla giovane Melina (una intensa Elisabetta Mirra), che è stata appena arrestata dal brigadiere Maione (il bravissimo ed efficace Antonio Milo); per sfuggire ai bombardamenti – siamo nella Napoli del ’43, sotto occupazione tedesca ed alle prese con i raid aerei degli Alleati – i due si rintanano in uno scantinato dove trovano, pure in cerca di salvezza, Bambinella, un femminiello ottimamente interpretato da Antonio Falivene.
ROMA, PARTE DAL TEATRO PARIOLI LA TERZA TOURNEE DI "METTICI LA MANO"Il testo di Maurizio De Giovanni, che si può considerare un po’ uno spin-off della fortunata serie televisiva “Il Commissario Ricciardi” visto che i due protagonisti (ed i due attori che li interpretano) vengono da lì, ambienta la vicenda nel pieno della Seconda Guerra Mondiale; due personaggi che il regista Alessandro D’Alatri, scomparso l’anno scorso, definì giustamente come “maschere, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. La vicenda manterrà la sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei romanzi. Qui troveremo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita.”
ROMA, PARTE DAL TEATRO PARIOLI LA TERZA TOURNEE DI "METTICI LA MANO"La produzione, a cura del Teatro Diana di Napoli, si mantiene fedele alla regia originale di D’Alatri; il rifugio di fortuna è uno scantinato in tufo, dove l’istinto di sopravvivenza ha fatto ritrovare la strana compagnia. Bambinella, un travestito che per vivere si prostituisce e sa tutto di tutti, si trova ad avere a che fare col duro brigadiere e con la silente e rabbiosa Melina. A poco a poco, alternando con grande abilità momenti comici e drammatici, tutti perfettamente gestiti da un cast capace ed in evidente sintonia, la vicenda si dipana nella sua interezza. Si scopriranno a poco poco le colpe di Melina, e soprattutto i motivi che l’hanno spinta a violare la legge per cercare giustizia; una giustizia che la società, a lei povera orfanella a servizio in un palazzo nobiliare, non avrebbe mai riconosciuto, e che la sensibilità di Bambinella pian piano disvela così che il brigadiere possa prendere la sua decisione di uomo e di padre, prima ancora che di tutore dell’ordine. La bussola morale dunque non viene persa, ‘a nuttata è passata: c’è speranza per Melina, e ce ne sarà anche per la città di Napoli se a guidarla saranno uomini che, come il brigadiere, hanno saputo conservare il valore dell’umanità.

Lo spettacolo resta al Teatro Parioli di Roma sino al 24 gennaio per continuare la tournee in altre moltissime città dello Stivale.

 

 

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