L’EDITOREEL: Scherzo Meloni, azione di guerra ibrida? Indaga il COPASIR

Il Comitato parlamentare che vigila sulle attività di intelligence e dei servizi segreti, sta cercando di capire come sia stato possibile che due comici russi siano riusciti ad arrivare alla nostra Presidente del Consiglio

Il Comitato parlamentare che vigila sulle attività di intelligence e dei servizi segreti, sta cercando di capire come sia stato possibile che due comici russi siano riusciti ad arrivare alla nostra Presidente del Consiglio.

Il COPASIR infatti ha il compito, per legge, di verificare che le attività dei servizi segreti si svolgano nel rispetto della Costituzione e nell’interesse esclusivo della Repubblica.

Il presidente deve essere un esponente dell’opposizione e le sue sedute sono secretate. E proprio per evitare fughe di notizie, il Comitato è formato solo da cinque deputati e cinque senatori, scelti di solito tra le persone di cui i leader politici si fidano di più. Infine, per la delicatezza delle materie di cui si occupa, il COPASIR è refrattario alle polemiche, cosa abbastanza eccezionale nel panorama politico italiano.

Sia la presidente Meloni che il sottosegretario Mantovano sono convinti che lo scherzo telefonico sia un esempio della cosiddetta “guerra ibrida” russa: cioè una guerra che non si combatte con le armi tradizionali, ma con le campagne di disinformazione (soprattutto online), gli attacchi informatici e le azioni diplomatiche ostili. 

Ma il punto però ancora poco chiaro è cosa abbia consentito la riuscita della telefonata fake: è stata una sciatteria? Una mancanza nei controlli dello staff della presidente del Consiglio? Oppure la raffinatezza della presunta operazione ostile russa? 


L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice della testata giornalistica, pensata per i socialmedia con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

 

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