L’EDITOREEL: La X di Musk che fa tutto

Non è un “semplice” cambiamento di logo, ma si tratta di un rebrand enorme che promette un’espansione trainata anche dall’intelligenza artificiale, ed ha fra i principali obiettivi quello di stimolare una nuova raccolta pubblicitaria, più remunerativa.

Avete notato?

Twitter ha cambiato simbolo. Elon Musk ha mandato in pensione l’uccellino blu, scelto dai suoi fondatori come immagine di liberi cinguettii, per fare spazio ad una ‘X’.

Perché pare che questo sia il simbolo più adatto ad una app “Everything”.

Di fatto non si cinguetterà più e da ora in poi tutti i post si chiameranno X e sarà possibile fare tutto, incluso pagamenti e messaggistica.

Insomma, per quello che ne capisco io, mi sembra una versione occidentale della piattaforma cinese WeChat, spesso considerata strumento di censura e sorveglianza.

La X di Musk, infatti, n è un “semplice” cambiamento di logo, ma si tratta di un rebrand enorme che promette un’espansione trainata anche dall’intelligenza artificiale, ed ha fra i principali obiettivi quello di stimolare una nuova raccolta pubblicitaria, più remunerativa.

A dire di Musk, X ci collegherà tutti in modi che stiamo appena iniziando a immaginare…

Non è che la notizia mi metta di buon umore, soprattutto se penso alle volte che sono costretta a chiamare il servizio assistenza o vengo contattata da un call center.

Ormai sono tutte voci meccaniche che spesso non sono in grado di rispondere alle nostre esigenze.


L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di questa testata giornalistica, pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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