New York e Londra vogliono una maratona internazionale a Napoli

Una maratona a Napoli? Why not. Il gotha degli organizzatori internazionali delle maratone con il Chairman of the Board of Directors di New York Road Running, George Hirsch, il responsabile degli atleti elite della maratona di Londra Glenn Latimer, il presidente della Commissione corsa su strada della Iaaf Carlo Capalbo si è confrontato a suon di numeri e valori con le amministrazioni locali ed i partner campani quali il presidente dell’Unione Industriali, Vito Grassi, il presidente dell’Ente Autonomo del Volturno, Umberto De Gregorio, e il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo nel convegno “Tutto il mondo corre, New York insegna, Napoli cresce: l’impatto degli eventi di massa e del turismo sportivo sulla economia locale”.

Una maratona a Napoli? Why not. Il gotha degli organizzatori internazionali delle maratone con il Chairman of the Board of Directors di New York Road Running, George Hirsch, il responsabile degli atleti elite della maratona di Londra Glenn Latimer, il presidente della Commissione corsa su strada della Iaaf Carlo Capalbo si è confrontato a suon di numeri e valori con le amministrazioni locali ed i partner campani quali il presidente dell’Unione Industriali, Vito Grassi, il presidente dell’Ente Autonomo del Volturno, Umberto De Gregorio, e il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo nel convegno “Tutto il mondo corre, New York insegna, Napoli cresce: l’impatto degli eventi di massa e del turismo sportivo sulla economia locale”.

L’ultima edizione della Napoli City Half Marathon ha prodotto un impatto economico diretto di 1,9 milioni di euro con una spesa media pro capite per gli italiani di 75 euro e di 236 per i corridori provenienti dall’estero. Nelle gare Napoli Running sono stati 8500 i corridori che hanno corso nel 2018 provenienti da 53 paesi per milioni di spettatori in tv. “Alla base del progetto Napoli Running – ha detto il presidente Carlo Capalbo –  ci sono quattro concept: Un calendario di eventi podistici per unire sport, turismo e salute; Qualità certificata da organizzazioni nazionali ed internazionali; Un concetto di life-style per amatori, agonisti e famiglie; Una festa e coinvolgimento per tutta la comunità”.

Il futuro di Napoli sarà la maratona ma “per avere una maratona importante bisogna che tutto cresca, la città, l’organizzazione, la cultura ed allora Napoli potrà essere all’altezza delle grandi maratone internazionali”.

 Per George Hirsch, chairman of The Board Directors of New York Road Running: “Maratona a Napoli? Why not. Bisogna crederci. Quando cominciai io a New York mi diedero del pazzo. Per avere una buona maratona occorre che tutti gli elementi dell’organizzazione della gara siano coinvolti: dal sindaco fino agli organizzatori. Il secondo concetto è quello delle charity con 40mila programmi seguiti da New York e 6 milioni investiti per i giovani. Poi ogni città è unica ed allora inutile copiare, ma seguire i propri punti di forza. E infine la professionalità delle organizzazioni e fondamentale. Ed a Napoli con Carlo Capalbo siete sulla buona strada”.

Per Glen Latimer, direttore degli atleti elite della maratona di Londra: “Sognare è possibile ed i grandi atleti fanno le maratone perché rendono gli sport dei grandi appuntamenti mondiali”. Al convegno sono intervenuti anche il presidente degli industrili napoletani, Vito Grassi, maratoneta, che si è soffermato sul clima creato a New York. “Dove tutta la città rema dalla stessa parte e se c’è volontà di raggiungere lo scopo il risultato da raggiungere è assicurato”. Per il presidente dell’Ente Autonomo Volturno, Umberto De Gregorio “sognare è possibile e l’Eav sta lavorando per un trasporto pubblico locale che vada in questa direzione”.

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