Beni Confiscati: A Napoli tavolo di lavoro su riforma normativa su prevenzione
“La confisca dei beni illeciti in Italia” è il report di Transparency International Italia sull’universo dei procedimenti di confisca dei beni della criminalità organizzata presentato stamane alla Camera di Commercio di Napoli alla presenza di Maurizio Maddaloni, Presidente della CCIAA di Napoli, Luigi Maria Rocca, Presidente della Commissione 231 dell’ ODCEC di Napoli, Maria Teresa Brassiolo, Past President di Transparency International Italia, Mariavaleria del Tufo, Pro Rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme e Rappresentante del Mezzogiorno nel Consiglio Direttivo di Confindustria, e Lorenzo Diana, Coordinatore Nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità. Due i dati fondamentali emersi: ottimo il lavoro di confisca (più di 40mila beni confiscati in Italia), pessimo il lavoro sul fronte dell’assegnazione (a stento il 4% dei beni confiscati). I dati numerici sono a pag. 33 del report. Il report, già disponibile integralmente online sul sito www.transparency.it, è frutto della ricerca condotta nell’ambito del progetto europeo “Enhancing Integrity and Effectiveness of Illegal Asset Confiscation – European Approaches” (www.confiscation.eu), commissionato e cofinanziato dalla Commissione Europea. Transparency International Italia partecipa al progetto insieme ad altri due capitoli nazionali dell’organizzazione, Transparency International Romania e Transparency International Bulgaria. La collaborazione tra partner europei è ancora più importante alla luce della risoluzione approvata due giorni fa dal Parlamento Europeo per facilitare i procedimenti di confisca e la collaborazione tra autorità nazionali dei Paesi Membri dell’UE. Il report italiano analizza il nostro sistema di confisca dei beni illeciti attraverso una dettagliata indagine normativa, testimonianze dirette e dati statistici e indaga i punti di criticità del sistema avanzando contemporaneamente raccomandazioni pratiche. Dinanzi alla necessità di contrastare il fenomeno corruttivo in Italia, la confisca dei beni provenienti da attività illecite, tra cui la corruzione, assume un’importanza chiave, in quanto ha una valenza allo stesso tempo punitiva e preventiva. “Questa duplicità si rispecchia nella normativa, un unicum a livello internazionale: l’Italia presenta infatti un regime di confisca sia penale sia di prevenzione”, hanno sottolineato i curatori della ricerca, Giorgio Fraschini e Chiara Putaturo, e inoltre “Il forte potere preventivo della confisca sta soprattutto nel riutilizzo a fini sociali del bene, che, se ben implementato, ha un alto valore esemplare ed educativo per l’intera comunità.”