L’EDITOREEL: Recita natalizia a scuola, Gesù diventa Cucù

Ma vi sembra normale che in una recita di Natale si pensi a non offendere i bambini di altre religioni, a scapito dei credenti modificando il testo di una canzone?

Ma vi sembra normale che in una recita di Natale si pensi a non offendere i bambini di altre religioni, a scapito dei credenti modificando il testo di una canzone?

No! 

Ma è successo!

Così, in una scuola elementare di Padova Gesù è diventato “Cucù”. 

La decisione delle maestre ha fatto esplodere le proteste dei genitori e indignato il governatore del Veneto, Luca Zaia, per il quale (e sono d’accordo) ”l’inclusione deve riconoscere identità e religione nel rispetto reciproco”.

Il grave errore delle maestre è stato anche quello di non confrontarsi prima con le mamme e i papà dei piccoli attori che per protesta avrebbero deciso di non farli partecipare più alla recita. 

Come sempre ci finiscono di mezzo i bambini, che, senza comprenderne il motivo, si saranno sentiti puniti per un qualcosa di cui non hanno nessuna colpa.

Ed è così che si creano incomprensioni e odio tra i popoli: a causa dell’inettitudine degli adulti.

Care maestre, quando avete pensato al modo per non offendere i bambini di religione diverse, non avete pensato che avreste però offeso i cristiani? 

Ma soprattutto, perché imporre la partecipazione ad una recita natalizia a chi non ha motivo di celebrare questo evento? 

Che riguarda proprio la nascita di Gesù, e non di un Cucu!

Per fortuna che i piccoli musulmani non sono tenuti ad osservare il mese del Ramadan, altrimenti le maestre (visto il loro modo di ragionare) lo avrebbero imposto anche agli altri bambini chiamandolo digiuno intermittente.

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