L’EDITOREEL: Tutti contro la nonna di Giulia Cecchettin

A Carla Gatto contestata la decisione di non aver cancellato la presentazione del suo libro. Di peggio c’è il credere di essere un parente lontana per appena 50 chilometri di distanza.

“Come si fa a presentare un libro mentre stanno praticamente eseguendo l’autopsia della nipote barbaramente uccisa?” questo è solo uno dei migliaia di commenti che si possono leggere e sentire sui social riguardo la nonna di Giulia Cecchettin, la giovane vittima di femminicidio (purtroppo non l’ultima nel frattempo) i cui funerali si terranno il 5 dicembre a Padova.

A Carla Gatto viene contestata la decisione di non aver cancellato la presentazione del suo libro, prevista già da tempo proprio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne , ma soprattutto per il modo sereno e sorridente con la quale ha sostenuto una intervista televisiva.

Posso comprendere che ciascuno vive il lutto a modo suo e spesso i sorrisi sono una maschera per nascondere il dolore. Io sono così e sono stata anche io criticata per questo o non compresa ma…dire che 50 chilometri di distanza sono tanti!

Ho vissuto in Veneto e vi assicuro che 50 chilometri lì sono la norma…li facevo per recarmi a lavoro tutti i giorni oppure in bicicletta per svago. 

Quindi, come si fa a considerarsi una nonna lontana e quindi quasi estranea?

Una cosa buona l’ha detta però…Ora Giulia è di tutti. È il simbolo della violenza contro le donne. 

Chissà, forse è questo pensiero che consola la famiglia della ragazza. Tra tante donne di diverse età che sono rimaste vittime di femminicidio, è stata scelta lei!

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