L’EDITOREEL: Quando parità di genere è…salvo maternità!

Una giornalista si è vista espropriata delle sue mansioni in occasione del suo periodo di maternità. Per oltre 26 mesi, la professionista è rimasta a correggere bozze per il quotidiano che, appena sei mesi prima, annunciava orgoglioso di essere il primo gruppo editoriale italiano ad ottenere la Certificazione sulla parità di genere.

Quando si parla di lavoro, noi giornalisti siamo sempre pronti ad  informare su ciò che accade negli altri settori e mai nel nostro.

Eppure ci sono questioni, buone o cattive, che ci vedono coinvolti in prima persona.…anche se fatico a trovare quelle buone da qualche anno a questa parte!

Un esempio è l’episodio della collega che si è vista espropriata delle sue mansioni in occasione del suo periodo di maternità oltre il tempo obbligatorio.

Per oltre 26 mesi, nonostante “le notevoli sollecitazioni” verso il caporedattore e direttore responsabile, la professionista è rimasta a correggere bozze.

Sapete di quale giornale sto parlando?

De Il Sole 24 Ore!

Sì, lo stesso che appena sei mesi fa vantava di essere il primo gruppo editoriale italiano ad ottenere la Certificazione sulla parità di genere. Invece, sembra assurdo, ma il Tribunale di Milano lo ha appena condannato per comportamento discriminatorio nei confronti di una collaboratrice la cui sola colpa, a quanto pare, è quella di essere diventata mamma!

Per capire dunque cosa intendesse il gruppo per parità di genere bisognerà aspettare che anche gli uomini partoriscano!


L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di questa testata giornalistica, pensata per i social media con l’ obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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