L’EDITOREEL: Tribunali lenti? La soluzione è a portata di…assunzioni!

La lentezza dei procedimenti, tra l’altro, è uno dei fattori che rallentano l’economia del nostro Paese perché scoraggia le aziende ad investire in Italia, aumenta il costo del credito e riduce il tasso di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro.

In Italia, almeno in gran parte dello Stivale, ci vogliono 878 giorni, più di 2 anni, per arrivare a una sentenza civile.

Fa eccezione Ferrara che, secondo una classifica stilata dal Ministero della Giustizia, risulta essere velocissima.

Nel 2022 i dati sono migliorati rispetto al 2014, ma resta l’enorme divario tra tribunali del Nord e quelli del Sud.

Al primo posto nella classifica di quelli “più lenti” del Paese c’è Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, che impiega più di 6 anni a chiudere una causa.

Oggi la grande occasione per rendere la giustizia più veloce viene dal Pnrr che dà priorità a questo settore, soprattutto con una serie di riforme sia del ramo civile che di quello penale e del diritto amministrativo.

La lentezza dei procedimenti, tra l’altro, è uno dei fattori che rallentano l’economia del nostro Paese perché scoraggia le aziende ad investire in Italia, aumenta il costo del credito e riduce il tasso di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro.

L’ampliamento del personale negli uffici giudiziari sarebbe, in effetti, il rimedio!

E vista l’eccezionale quantità di laureati in Giurisprudenza che c’è in Italia, secondo me, si troverebbe soluzione anche a tutti gli altri problemi.


L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di questa testata giornalistica, pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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