LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA ‘CHECK-POINT PASTA’, 30 ANNI DOPO
Inaugurata al complesso del Vittoriano, a Roma, la mostra fotografica “Somalia 1993 – Check-point pasta”, per celebrare il trentennale della battaglia del pastificio, che costò all’Italia 3 caduti e 31 feriti. Visitabile fino al 30 luglio presso la Sala dei Cimeli del Sacrario delle Bandiere.
Era il 2 luglio del 1993 quando il Comando italiano, presente in Somalia nell’ambito dell’Operazione IBIS II, quale parte di una coalizione internazionale su mandato ONU per contribuire alla stabilizzazione del Paese dilaniato dalla guerra civile, venne coinvolto negli scontri del “Check Point Pasta”, nei pressi di Mogadiscio.
Il posto di blocco, così soprannominato perché situato nei pressi di un pastificio della Barilla abbandonato, all’incrocio tra via Imperiale e Strada 21 Ottobre, quel giorno fu attaccato da 600 miliziani somali; lo scontro che ne seguì costò la vita ai soldati Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi e Pasquale Baccaro (tutti poi insigniti della Medaglie d’Oro al Valor Militare) e provocò 31 feriti.
In occasione del trentennale, la “battaglia del pastificio” è stata ricordata prima con una messa in suffragio dei Caduti, celebrata domenica 2 luglio presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Piazza della Repubblica in Roma ed officiata dall’Ordinario Militare per l’Italia, S.E.R. Monsignor Santo Marcianò; poi, il 4 luglio, con l’inaugurazione di una mostra fotografica a connotazione storica curata dalla Fondazione Ente Editoriale per l’Esercito.
La mostra “Somalia 1993 – Check Point Pasta”, che sarà accessibile al pubblico fino al 30 luglio, è allestita presso la Sala dei Cimeli del Sacrario delle Bandiere al Vittoriano; alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, il vicepresidente della Camera dei deputati Giorgio Mulé, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale Pietro Serino, e il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa generale Carmine Masiello. Presenti anche due sopravvissuti allo scontro, il Tenente Colonnello Ruolo d’Onore Gianfranco Paglia, ferito proprio in occasione degli scontri di Mogadiscio e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, ed il luogotenente Giampiero Monti, medaglia d’argento al Valor Militare.
La cerimonia di inaugurazione ha visto la presentazione da parte del generale di brigata Matteo Paesano, ideatore della Mostra e socio fondatore dell’Ente Editoriale dell’Esercito, con a seguire un intervento del colonnello Attilio Cortone, Direttore del Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, ed infine del ministro Crosetto, che ha espresso la propria vicinanza ai familiari delle vittime – il sottotenente Andrea Millevoi, il sergente maggiore Stefano Paolicchi, il caporale Pasquale Baccaro, insigniti di Medaglia d’Oro al Valor Militare: “È sulla memoria che si fondano le Istituzioni democratiche e la Nazione; oggi ricordiamo chi si sacrificò per salvare i suoi compagni, con coraggio e onore, e chi rimase al loro fianco senza paura. Le Forze Armate difendono democrazia, pace, Istituzioni; ma il loro compito è anche di onorare la memoria di chi ha sacrificato la sua vita per loro. Questo evento ne è la prova”.
Il taglio del nastro ha poi dato il via alla visita durante la quale il generale Paesano, accompagnando il ministro, le autorità, il tenente colonnello Gianfranco Paglia ed il luogotenente Giampiero Monti, ha illustrato il percorso espositivo e le varie immagini, ripercorrendo i momenti salienti della missione italiana. La mostra è il frutto di un meticoloso lavoro di ricerca condotto dal generale Matteo Paesano affiancato dai generali Cristiano Dechigi e Claudio Petrassi, con il contributo dell’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito e dei veterani paracadutisti della Brigata Folgore.
Le toccanti fotografie assolvono al duplice compito di onorare la memoria dei caduti e dei militari feriti e decorati che hanno vissuto quella tragica battaglia, e di portare a conoscenza del pubblico che visiterà la mostra sia i tragici eventi accaduti, sia l’importanza e l’utilità della presenza delle Forze Armate Italiane sul posto: un lavoro delicato e cruciale che, in un’area estremamente pericolosa, è servito a migliorare la sicurezza e la qualità della vita delle popolazioni locali. L’Italia ha pagato un prezzo per questo, ed il dovere di tutti noi è non dimenticare mai chi ha dato la propria vita in nome della solidarietà, della fratellanza e della dedizione al proprio dovere.
