“Scherzi da preti” Il teatro al confine tra comico e spirituale

Molto più di una commedia, scherzi da preti si colloca e attraversa uno stile onirico con un’equilibrata commistione tra le scene esilaranti e quelle introspettive, imprigionando sin da subito lo spettatore grazie anche ad una interpretazione che volteggia su di una scansione recitativa che avvicenda le scene, senza lasciare pause emozionali.

Siamo in una casa canonica, dove vivono quattro sacerdoti giovani, accuditi da una donna laica e consacrata (Stella – l’attrice Maria Elena Bianco) anche lei vittima di sfottò e scherzetti, come Don Giano (il giovane attore Ciro Bianco), appena ordinato sacerdote e pronto a celebrare la sua prima messa. Mentori degli scherzi, Don Roccia e Don Bartolo (l’autore e regista Antonio Diana e Gaetano Fierro) quest’ultimo nelle vesti di un attore comico diventato prete e che rivela un passato di sofferenza che ha fortificato la sua vocazione. Don Ceppo (Antonio Dell’Isola) è il prete meticoloso che richiama alla disciplina gli altri confratelli, con un debole per calcio e fantacalcio, che gli costa un’equivocabile imbarazzo con Stella che fraintende il linguaggio calcistico con un’interlocuzione amorosa.
I personaggi son ben disegnati e rappresentati con una verità al confine tra il cinema e il teatro, il testo invece attraversa probabilmente molte dinamiche interiori e spirituali dello stesso autore Antonio Diana che conferma l’indagine introspettiva e mistica personale oltre che le fonti di ispirazioni di conoscenti sacerdoti che esistono realmente.
Congiunti da argomenti di vita quotidiana e dalle crisi mistiche dei sacerdoti, gli
scherzi sono delle vere messe in scena di sketch ben architettati e che hanno come vittima Don Giano, al fine di scuoterlo dalla trappola dell’introversione.
Lo spettacolo è in scena dal 5 gennaio ed ancora replicherà, visti i consensi notevoli, dal 5 all’11 febbraio al Teatro Madrearte di Villaricca, un gioiellino di 80 posti nel cuore della provincia nord di Napoli, fondato dallo stesso Diana che dopo gli acclamati e premiati testi “abbascio ‘a grotta”, “sakketti in Rivolta”, “mio marito e moscio” e “in viaggio di nozze” torna alla scrittura confermando una drammaturgia poetica che viaggia sui binari intimo-viscerali e che non esclude una originale comicità.

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