L’EDITOREEL: Riparare un oggetto diventerà legge
Io sono una di quelle che non ama gettare via le cose. Se non sono recuperabili dò loro una seconda vita sguinzagliando la mia creatività. Presto però aggiustare le cose sarà legge.
Quante volte abbiamo sentito i nostri nonni o i genitori ricordare i tempi in cui gli oggetti duravano molto di più e se si guastavano si cercava di ripararli. Beh, io sono una di quelle che non ama gettare via le cose. Se non sono recuperabili do loro una seconda vita sguinzagliando la mia creatività.
Presto però aggiustare le cose sarà legge.
Il Parlamento europeo ha infatti approvato la direttiva relativa al diritto alla riparazione per estendere la durata di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e promuovere un’economia più sostenibile e circolare.
Lavatrici, lavastoviglie, televisori, smartphone non saranno più sostituiti al primo guasto se riparabile.
I produttori e i fornitori di beni di consumo dovranno dunque fornire in modo chiaro tutte le informazioni per poter aggiustare il prodotto venduto e dare assistenza a un “costo ragionevole” insieme ad un anno in più di garanzia.
Per quanto riguarda le tempistiche, bisogna restituire il prodotto aggiustato entro 30 giorni e fornire nel frattempo una sostituzione.
C’è in previsione anche il lancio, da parte della Commissione europea, di una piattaforma online dove i cittadini potranno trovare i siti per la riparazione più vicini a loro, così come i venditori di prodotti usati.
Ma a questo punto, non sarebbe meglio per le aziende costruire prodotti più resistenti? Meglio pochi ma buoni, che tanti e scadenti. No?