L’EDITOREEL: Il mistero del popolo invisibile al “Grande Fratello”

In Italia più di mille i corpi trovati in stazioni, boschi, fiumi, case abbandonate, baracche, ospedali senza documenti e nessuno che li cerchi. Nel 2025, con telecamere, cellulari e database ovunque, esiste ancora un “popolo invisibile”.

In Italia più di mille morti non hanno un nome. 1.108, per essere precisi. Sono corpi trovati in stazioni, boschi, fiumi, case abbandonate, baracche… o persino negli ospedali. Nessun documento, nessun parente, nessuno che li cerchi.

Solo a Roma, nell’ultimo anno, sono 251 i cadaveri non identificati. Molti vengono seppelliti a spese dei Comuni dopo due o tre mesi, altri restano negli obitori per anni. Ma…Chi erano? Cosa gli è successo?

Per dare una risposta, nove Regioni hanno firmato protocolli con il Commissario straordinario per le persone scomparse. Si raccoglie il DNA, si creano banche dati, si incrociano informazioni. L’obiettivo è uno: restituire un nome a chi lo ha perso.

Ma resta una domanda che fa riflettere: Come può, nel 2025, con telecamere, cellulari e database ovunque, esistere ancora un “popolo invisibile”?

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