L’EDITOREEL: Il lato nascosto e dannoso dei palloncini

Quante volte abbiamo visto palloncini lanciati in aria per celebrare qualcosa?
Ma vi siete mai chiesti dove finiscono?

Quante volte abbiamo visto palloncini lanciati in aria per celebrare qualcosa?
Una festa, una laurea, un matrimonio, una commemorazione.
Tutti con il naso all’insù a guardare quel momento simbolico… bello, certo.
Ma vi siete mai chiesti… dove finiscono quei palloncini?

Perché non spariscono nel nulla! Dopo un po’ l’elio si esaurisce, il palloncino si affloscia, e inizia a cadere. Può finire in un campo, su un albero, in un fiume. Oppure, come succede spessissimo, in mare.

Lì viene scambiato per cibo da tartarughe, pesci, uccelli marini. Lo ingoiano, si soffocano. Muoiono. E quel gesto simbolico, che ci sembrava poetico, si trasforma in una vera trappola mortale per la fauna selvatica.

E no, nemmeno quelli “biodegradabili” sono innocui: impiegano mesi, persino anni, a decomporsi. Ma la buona notizia è che ci sono alternative bellissime. 

C’è chi pianta alberi o lancia bombe di semi. Oppure lanterne di carta o ancora meglio quelle a led riutilizzabili. Tutti gesti simbolici, pieni di significato. E davvero sostenibili.

Il punto non è rinunciare al rito. È scegliere un gesto che parli di noi senza danneggiare il pianeta.

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