Banche e costruttori: intesa per favorire mutui alle famiglie
“E’ fondamentale sbloccare l’accesso al credito per le famiglie e per le imprese”. Lo ha detto il presidente dell’Acen, Francesco Tuccillo, in apertura del seminario ‘Il ritorno dei mutui per il rilancio dell’edilizia’ che si è tenuto all’Acen con i rappresentanti di banche e imprese per fare il punto sugli strumenti nati per facilitare l’accesso delle famiglie ai mutui.
In pochi anni l’accesso al credito per le famiglie, oltre che per le imprese, si è ridotto notevolmente. Dai dati di Banca d’Italia emerge che, nel periodo 2007-2013, i finanziamenti per investimenti nel comparto abitativo in Italia sono diminuiti del 64%. Anche in Campania le banche hanno operato un forte razionamento: in sei anni i finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale sono diminuiti del 69% circa. Complessivamente, le imprese campane hanno avuto a disposizione circa 5 miliardi di euro in meno per intraprendere nuovi investimenti in costruzioni.
Le erogazioni di mutui per l’acquisto della casa, in particolare, sono crollate su tutto il territorio nazionale: i dati relativi alla Campania non fanno eccezione nel 2013, in Regione, è stato erogato il 25% in meno di mutui per l’acquisto di case, flessione che diventa -67,7% se il confronto viene esteso al periodo 2007-2013. Solo a Napoli sono stati erogati quasi 2 miliardi di euro, mentre nel 2013 il flusso è stato inferiore ai 650 milioni. In sette anni, insomma, si sono persi circa 4 miliardi di euro.
“E’ utile l’immediata applicazione del Plafond casa – ha aggiunto il leader dell’Acen Tuccillo – che secondo nostre stime potrebbe finanziare operazioni e nuovi mutui per circa 200 milioni di euro in Campania, dando un concreto incentivo al rilancio dell’economia e allo sblocco delle unità immobiliari invendute”.
Il ricorso agli strumenti oggi disponibili, finalizzati a fornire liquidità a medio-lungo termine alle banche per l’erogazione di nuovi mutui alle famiglie per il tramite della Cassa Depositi e Prestiti diventa importante: in particolare, ci si riferisce al Plafond Casa di 2 miliardi di euro (a livello nazionale), a cui gli istituti di credito potranno attingere per effettuare finanziamenti ai privati e per il quale è stata sottoscritta una convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ed Associazione Bancaria Italiana (Abi) lo scorso novembre, all’acquisto di obbligazioni bancarie garantite (‘covered bond’) e ai titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di mutui esistenti.
Raffaele Rinaldi, responsabile ufficio crediti ABI, ha sottolineato che “il mercato della casa sta ripartendo. A marzo 2014, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato registrato un aumento considerevole nei mutui erogati, intorno al 9%. Il plafond casa, insomma – ha concluso Rinaldi – è uno strumento utile per sostenere la ripresa del mercato”.
Il direttore generale del Banco di Napoli, Franco Gallia ha ricordato che “Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato un importante progetto denominato ‘Casa Insieme’ volto a favorire la vendita degli immobili dei costruttori finanziati dalla banca, creando un contatto con quei nostri clienti che desiderano acquistare la casa ed ai quali vengono proposte condizioni favorevoli nell’accesso ai mutui. Inoltre – ha concluso Gallia – nel solo 2013 abbiamo finanziato mutui per più di 5 miliardi di euro”.
“Il clima è oggi più favorevole – ha aggiunto Ferdinando Quattrucci, responsabile area territoriale Sud Monte Paschi di Siena. ‘Il plafond casa, a cui anche la nostra banca– che è di natura retail – ha aderito, è uno strumento di valore. Ripartiamo da qui”.
“Per rispondere alle necessità del mercato proponiamo una nuova gamma di mutui innovativi, in grado di far fronte ai cambiamenti che possono intervenire lungo tutta la durata del piano, con condizioni economiche innovative e trasparenti: con i Mutui Valore Italia Lo spread parte da un livello estremamente vantaggioso e cresce in base ai moduli scelti dal cliente” – ha detto Franco Felici, responsabile Public Sector & Territorial Development Sud Region Sud di UniCredit.
Tra le proposte dell’Ance emerse all’incontro vi è una possibile soluzione «di sistema», che passa attraverso la costituzione di un fondo nazionale, specializzato per comparti territoriali e/o settoriali, a cui gli istituti bancari potranno apportare immobili da destinare alla locazione a lungo termine a canone calmierato al fine di diminuire, in tempi brevi, il fabbisogno abitativo e consentire un processo di rigenerazione urbana in un’ottica di mixité sociale e funzionale.