Un progetto interetnico per lo sviluppo del Kosovo

“La strada che ‘facciamo’ insieme” è il progetto di costruzione di una strada promosso da KFOR a favore di una comunità serba nel centro del Kosovo.
Il progetto nato dalla collaborazione tra la KFOR, la Kosovo Security Force , le autorità locali, l’OIM (Organizzazione Internazionale per la Migrazione) e le ambasciate svedese e britannica ha visto la realizzazione di una importante strada di connessione a favore della popolazione della località denominata Novo Brdo (Montenuovo) nel centro del Kosovo.
L’idea è nata soltanto pochi mesi fa sulla base di una richiesta di intervento pervenuta a KFOR dalla NGO (Non Governmental Organization) della Chiesa Ortodossa Serba denominata “MAJCA Jugovica” che gestisce una fattoria di proprietà del Monastero di Gracanica.
L’importanza di questo progetto di riabilitazione e costruzione è collegato con le attività benefiche della “MAJCA Jugovica” e del monastero di Gracanica a favore dei cittadini più poveri dell’area attorno a Novo Brdo nella considerazione che giornalmente l’ONG distribuisce gratuitamente circa 2000 pasti caldi e pane.
Alla cerimonia di taglio del nastro era presente il Comandante di KFORGenerale di Divisione Salvatore Farina assieme ai rappresentanti delle Istituzioni centrali e locali del Kosovo e delle organizzazioni che a vario titolo hanno partecipato al realizzazione della strada.
“La realizzazione di questo progetto è una pietra miliare nella direzione della integrazione e della cooperazione tra le diverse anime del Kosovo” ha detto il generale Farina nel suo intevento, “la riabilitazione e l’ampiamento della vecchia sede stradale e la realizzazione di un nuovo tratto a sostegno di tutte le comunità che vivono in questa area contribuirà a migliorare la viabilità e la crescita economica di questa zona. Inoltre, grazie alle capacità progettuali e tecniche nel campo della ingegneria civile degli esperti dellaKosovo Security Force (KSF) che hanno relizzato l’intera opera, la sicurezza di tutti i cittadini è enormemente aumentata anche nell’ottica del futuro utilizzo della strada durante il periodo invernale così rigido in questa parte del territorio. In analogia al ponte costruito lo scorso anno dalla KSF a favore della comunità monsatica ortodossa del monastero di Decane e della comunità albanese della omologa cittadina” ha continuato il generale Farina “anche questo è un importante progetto, che ha ottenuto l’incondizionato appoggio delle Istituzioni Centrali del Kosovo portato felicemente a compimento dal personale della KSF a favore di una comunità prevelentemente di etnia serba. Facendo un parallelo calcistico mi sento di affermare che un’altro ‘goal’, a favore della integrazione, della convivenza pacifica dello sviluppo e della crescita democratica del Kosovo è stato segnato. ‘la strada che ‘facciamo’ insieme’ è in fin dei conti un’allegoria che ben rappresenta la positiva via intrapresa dalle Istituzioni del Kosovo nella direzione della pace della sicurezza e coesistenza tra le varie etnie”.
In sintesi un’esempio di ottima organizzazione e pronta risposta delle Kosovo Security Forces a dimostrazione della capacità delle Istituzioni centrali del Kosovo di soddisfare in maniera efficiente i bisogni della popolazione.
Attraverso il coordinamento delle esigenze di intervento promosse dalle Amministrazioni Locali per il miglioramento delle condizioni di vita nel territorio, lo stato centrale, con l’impiego di propri assetti quali la KSF interviene direttamente: KFOR, promotore e sponsor dell’iniziativa assieme agli altri partner del progetto, ha assicurato una parte del finanziamento dell’opera.
La località dove sono stati realizzati i lavori fino a ieri era interconnessa alla rete stradale principale da uno stretto percorso di accesso in ghiaia in pessime condizioni che, carente anche di un coerente sistema di dreanaggio delle acque, non garantiva le necessarie condizioni di sicurezza.
La lunghezza complessiva del nuovo progetto è di circa 2 km.
Background Information
La Kosovo Security Force (KSF) è una organizzazione NON Militare posta sotto controllo civile dipendente dall’omonimo Ministero del Governo del Kosovo.
L’idea a cui ci si è ispirati per la creazione della KSF è legata alla necessità di far fronte alla vasta gamma di situazioni nelle quali la sicurezza dei cittadini è, in qualche modo messa in pericolo: disastri naturali, incidenti o situazioni di crisi.
Nel marzo del 2008 è iniziata la fase di creazione della KSF: il compito è stato affidato a KFOR che, già presente in Kosovo dal lontano 1999 nel quadro del mandato affidatole dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 1244, nel tempo ha formato ed addestrato i membri della KSF secondo gli standard della NATO.
La KSF è composta da professionisti in uniforme selezionati su base multietnica e, come detto, soggetta al controllo degli organismi politici civili eletti democraticamente.
La missione principale della KSF è quella di fronteggiare eventuali situazioni di crisi sia in Kosovo che all’estero. Opera con funzioni di Protezione Civile ed assiste le autorità civili in caso di disastri naturali ovvero altre emergenze di diversa natura secondo il mandato dettato dalla Costituzione.
Nello specifico le “capacità” degli operatori della KSF spaziano dalla Ricerca e Soccorso, alla Distruzione di Ordigni Esplosivi, al Controllo e l’Alienazione di Materiali Pericolosi, alla lotta contro gli incendi boschivi.
Il 9 luglio 2013 il Consiglio del Nord Atlantico (North Atlantic Council), massimo organismo decisionale politico della NATO, ha dichiarato la Piena Capacità Operativa (Full Operational Capability) della KSF in linea con il mandato e degli standard indicati dalla NATO stessa.
Oggigiorno la NATO continua a sostenere la KSF attraverso un organismo denominato Team Consultivo e di Collegamento della NATO (NATO Liaison Advisory Team NLAT). Nettamente separato da KFOR pur operando nella città di Pristina, è composto da circa 30 militari e personale civile appartenente a diverse nazioni. 

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