L’EDITOREEL: Libertà e trasparenza dei media, OK da Eurocamera
C’è il via libera dalla commissione Cultura dell'Eurocamera alla bozza di posizione sulla legge europea riguardo la libertà e trasparenza dei media.
C’è il via libera dalla commissione Cultura dell'Eurocamera alla bozza di posizione sulla legge europea riguardo la libertà e trasparenza dei media.
I prodotti che acquistiamo sono più piccoli rispetto a qualche anno fa. Il fenomeno si chiama shrink-flation, ed è una pratica commerciale giudicata scorretta da molti economisti, poiché trae in inganno la percezione degli acquirenti.
Per tutti, chi per un motivo e chi per un altro, settembre con i suoi inizi e ritorni è il mese dell’ansia. La chiamano “sindrome da rientro”
Le politiche di sostegno alla natalità che il governo in carica ha messo tra le sue priorità sono soluzioni a lungo termine e le imprese, che sono in cerca di collaboratori ADESSO, continueranno ad avere difficoltà. Quindi, perché non creare tirocini per over 50?
Le immagini (disegnate, fotografate e videoriprese) hanno da sempre il potere di raccontare l’evolversi delle epoche e poi non mentono...almeno prima del diffondersi dell'intelligenza artificiale!
Nello specifico la direttiva, che andrà applicata sia nel pubblico che nel privato, obbliga ad inserire già negli annunci o durante il colloquio le informazioni sulla retribuzione iniziale o sulla fascia retributiva dei posti vacanti.
Mi fa rabbia leggere di colleghi a contratto che scioperano se a portare la notizia più importante in redazione è un freelance.
Anche se non dedico editoreel agli eventi di cronaca non vuol dire che sia indifferente a quanto sta avvenendo intorno a noi.
Il concorso, intitolato “Afghanistan, ieri, oggi, e soprattutto domani” è rivolto a tutte le pubblicazioni uscite dopo il ventennio della missione di pace NATO. Il bando di partecipazione chiude il 20 settembre p.v.
Il datore di lavoro può controllare i profili social dei dipendenti e sanzionarli se sono offensivi o scritti durante l'orario di lavoro. Perché si tratta di pagine pubbliche che possono ledere l'immagine aziendale.
Non tutte le piattaforme sono uguali e con l’emergere di nuove tendenze diventa sempre più difficile tenere traccia di dove gli utenti trascorrono il proprio tempo.
Credo che il vero problema non sia la qualità del lavoro che viene svolto, ma la capacità dei capi a gestire lo svolgimento del lavoro in questo modo.
E’ entrato ufficialmente in vigore il Digital Service Act, nuovo regolamento europeo che impone ulteriori controlli sulla moderazione dei contenuti, sulla privacy degli utenti e sulla trasparenza.
La sceneggiatura è talmente fedele alla realtà che può sembrare tratta da una storia vera. Almeno a chi, come me, ha avuto esperienze sul campo il dubbio è venuto.
Torno a parlare di disinformazione, o meglio, di poca attenzione da parte di alcuni giornalisti nell’esercitare questa professione. Una categoria alla quale un tempo ero fiera di appartenere, ma era un tempo in cui il mestiere si svolgeva per fame (di verità) e non fama!