Al via la seconda fase del progetto “Ospedali aperti” in Siria, dove il 54% dei nosocomi sono stati colpiti o distrutti. A lanciarlo, da Roma, è stato card. Mario Zenari che lo ha ideato nel 2017 e affidato ad Avsi, organizzazione internazionale che su più fronti opera per dare sostegno alla popolazione siriana.
Obiettivo del progetto, che finora ha fornitoo 23 mila prestazioni, è assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri, attraverso il potenziamento di tre ospedali non profit: l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco, e l’Ospedale St. Louis ad Aleppo. La maggior parte delle persone curate sono donne e di fascia d’età anziana visto che la popolazione giovane in Siria sta scomparendo. Il progetto ha un budget di 16 milioni, ne sono stati raccolti 11 e utilizzati sei.
L’Italia sta facendo la sua parte con il sostegno a 200 programmi di assistenza con la Santa Sede in prima linea. Mentre la Fondazione Gemelli Irccs in particolare si occupa della formazione degli addetti sanitari.
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