Progetto Flourish, tecnologia al servizio dell’uomo

Il progetto Flourish nasce dalla volontà di segnare un nuovo importante connubio tra robotica e agricoltura grazie alla creazione di macchinari agricoli di precisione e tecnologicamente all’avanguardia, che consentono lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile dal punto di vista sia ecologico che economico.

Chi in passato ha messo in dubbio le capacità tecnologiche dell’uomo, aveva fatto male i conti con l’oste. Quello del campo dell’agricoltura risulta essere, ad oggi, uno dei più importanti in cui test e sperimentazioni in grado di migliorare la l’efficienza e diminuire lo spreco vengono messi in atto.

Il progetto Flourish nasce dalla volontà di segnare un nuovo importante connubio tra robotica e agricoltura grazie alla creazione di macchinari agricoli di precisione e tecnologicamente all’avanguardia, che consentono lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile dal punto di vista sia ecologico che economico. Esso consiste nello sviluppo di un robot aereo (drone) in grado di analizzare lo stato di salute di una superficie coltivata e di un robot di terra, ad esso collegato tramite specifici sensori, che ha il compito di intervenire in modo diretto e autonomo sul terreno a seconda delle indicazioni trasmessegli dal drone. Inserito tra i progetti finanziati dall’Ue tramite il programma Orizzonte 2020 per la ricerca e l’innovazione, Flourish vede la collaborazione di 3 paesi europei, Italia, Francia e Germania, coordinati dalla Svizzera e vanta di un budget di 4 milioni e 780 mila euro, di cui 3 milioni e 500 mila stanziati dall’Unione europea. Iniziato nel marzo 2015 e concluso in agosto 2018 con una dimostrazione pratica a villa “Serafino Salvati” nei pressi di Ancona, Flourish ha visto la stretta collaborazione del team di ricerca delle università ETH di Zurigo, la Sapienza di Roma, l’università di Bonn, di Friburgo, il colosso tedesco Bosch, il centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) e l’agenzia per i servizi del settore agroalimentare della regione Marche (Assam).

Il funzionamento del progetto si articola nella combinazione del lavoro di monitoraggio svolto dal drone e della successiva azione del robot di terra. In particolare il robot aereo, tramite una videocamera, specifici sensori gps e software statistici posti nella parte inferiore, sorvola la superficie coltivata e raccoglie tutta una serie di dati sullo stato di salute del suolo e del raccolto, studia algoritmi per migliorare i percorsi di ricerca, studia i livelli di clorofilla delle singole piante, l’idratazione, la canopia (parte superiore delle piante, la “chioma”) e li trasmette poi al robot di terra. Quest’ultimo, a seconda delle indicazioni ricevute, si muove autonomamente sulla superficie coltivata attraverso delle mappe ricognitive e va ad intervenire sulle zone in sofferenza, esclusivamente su quelle, provvedendo a spargere pesticidi, eliminare le erbacce dannose per le piante o idratarle. Svolge inoltre la funzione di stazione di attracco per la ricarica del drone. In questo modo, oltre al vantaggio di avere delle macchine che lavorano senza bisogno di equipaggio, è possibile ridurre l’utilizzo di pesticidi andando ad intervenire solo su zone specifiche.

Il funzionamento del progetto è stato testato con successo su barbabietole da zucchero e colture di girasoli, ma la grande adattabilità del sistema ne consente l’utilizzo su qualsiasi coltura. È infatti possibile spaziare tra le diverse varietà coltivabili modificando o sostituendo sensori e strumenti di intervento agricolo al bisogno. È quindi possibile adattare i due robot a qualsiasi prodotto agricolo senza che diminuiscano le prestazioni. La grande adattabilità dei robot Flourish permette all’agricoltore di rientrare nelle spese attraverso la diversificazione delle superfici trattabili. Se infatti ad oggi è necessario possedere diversi macchinari per operare su diverse colture, con Flourish sarà possibile curare differenti terreni ricorrendo agli stessi macchinari e provvedendo a cambiare di volta in volta i sensori o gli strumenti di cui si ha bisogno. Inoltre, l’intervento mirato sulle singole unità che ne hanno bisogno permette di diminuire vistosamente l’utilizzo di pesticidi in agricoltura.

Inizia una nuova era: l’uomo e l’agricoltura chiamano, la tecnologia e progetto Flourish rispondono.

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