NOI ANNI LUCE, IL FILM DI TIZIANO RUSSO AL GIFFONI FILM FESTIVAL
Sarà proiettato in anteprima al Giffoni Film Festival, domenica 23 luglio, il primo lungometraggio diretto da Tiziano Russo, prodotto da Notorious Pictures, e con protagonisti Carolina Sala, Rocco Fasano e Caterina Guzzanti. Nel cast anche Fabio Troiano, Laila Al Habash, Adalgisa Manfrida e Daniele Parisi.
A cinque anni di distanza dal corto “L’uomo proibito”, il regista Tiziano Russo si cimenta per la prima volta con un lungometraggio, che sarà presentato in anteprima al Giffoni Film Festival 2023. Prodotto da Notorious Pictures, “Noi anni luce” uscirà nelle sale il 27 luglio ed ha per protagonisti Carolina Sala, Rocco Fasano e Caterina Guzzanti; nel cast anche Fabio Troiano, Laila Al Habash, Adalgisa Manfrida e Daniele Parisi.
La sceneggiatura di Isabella Aguilar e Serena Tateo affronta con grande efficacia un tema delicato, quello delle leucemie, riuscendo con abilità a bilanciare il registro drammatico con quello più leggero, anche grazie alla bravura ed alla freschezza degli attori.
Sarà un incontro casuale in ospedale a far incontrare i due protagonisti che, insieme, impareranno a fare i conti ciascuno con il proprio destino. Non riveliamo nulla della trama per non rovinare la visione ai futuri spettatori, ma le buone prove di tutto il cast e la notevole alchimia tra i due giovani protagonisti Sala e Fasano rendono “Noi Anni Luce” un film che emoziona e diverte nei momenti giusti, riuscendo a trattare con misura le tematiche più spinose, e mantenendo sempre una solida compostezza di fondo che, tra un sorriso ed un batticuore, regala allo spettatore una piacevolissima esperienza complessiva.
Il film ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma. “Siamo lieti di patrocinare Noi anni luce, un film delicato e profondo che contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro i tumori del sangue, alla promozione della cultura del dono e della donazione del midollo osseo in particolare tra i giovani, un gesto di fondamentale importanza per garantire le terapie per i malati ematologici e le regolari attività ospedaliere. È essenziale agevolare i percorsi che portano i ragazzi a essere cittadini attivi e coscienti dei bisogni del prossimo” – dichiara Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL.
Se lo spunto è dato da una improvvisa malattia, il cuore pulsante del film è ciò che questo cambiamento mette in moto, in primis l’indagine che la giovane protagonista, Elsa, si trova ad intraprendere alla ricerca del proprio passato. Prima scoraggiata ma poi aiutata dalla madre (una brava Caterina Guzzanti, efficace e misurata in un ruolo serio e centrale), Elsa farà luce su tanti aspetti del proprio passato sui quali sino a quel momento non aveva mai potuto fare luce. E’, in fondo, un film che ci racconta un passaggio: Elsa, giovanissima canottiera (e non canoista!) che quindi va all’indietro, imparerà – dopo incontri, rivelazioni, prese di coscienza, tipiche di un racconto di formazione – ad andare avanti. Cambiata, cresciuta, ma sempre se stessa. E più forte di prima.