‘MOVIEMMECE’ A NAPOLI EST PER CONOSCERE IL CIBO SANO
Cosa ci fanno insieme registi, apicoltori e foodblogger? E che c’entrano tra loro Palestina, orti sociali e cioccolato? La risposta è Moviemmece, Cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture, un festival cinematografico ma anche una kermesse di laboratori, presentazioni di libri, incontri e degustazioni, che si terrà a Napoli Est dal 21 al 29 ottobre.
Protagonista indiscusso dell’iniziativa, alla sua prima edizione, è il cibo, luogo di incontro e conoscenza dell’Altro, mezzo per raccontare emergenze socio‐ambientali e per riflettere su questioni culturali, ecologiche e civili.
“Abbiamo scelto di animare per nove giorni tutta la VI Municipalità – spiega Marina Ferrara, direttrice artistica del festival – con un ricco calendario di iniziative, per valorizzare una delle periferie urbane partendo dal cibo, qualcosa con cui tutti hanno a che fare ogni giorno e che diventa per noi un modo per allargare lo sguardo alle altre culture e all’impegno di chi cura e valorizza la biodiversità. Per farlo ci siamo impegnati a mettere in rete realtà che operano sul territorio da anni, associazioni, cooperative sociali, il teatro e perfino la biblioteca comunale, con l’intento di dargli respiro attraverso delle offerte culturali. Abbiamo scoperto che la nostra Napoli Est è ricca, anzi ricchissima di belle esperienze e di persone piene di energia, e noi ci siamo uniti a loro con gioia”.
Moviemmece nasce da una straordinaria esperienza di condivisione e collaborazione. Il progetto, realizzato grazie al contributo della SIAE per il bando “SILLUMINA”, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è stato ideato da tre realtà no profit, la cooperativa sociale Le Tribù, l’associazione Fuori dal Seminato e Tutti Nello Stesso Piatto, e si è poi arricchito grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio come la cooperativa sociale Sepofà e il Nest Napoli est Teatro. Anche i luoghi individuati riflettono esperienze di impegno e passione del terzo settore: oltre al teatro di San Giovanni a Teduccio, Moviemmece farà tappa all’Orto sociale di Ponticelli, alla Fondazione Famiglia di Maria e alla biblioteca Labriola.
Il festival si apre così con tre laboratori dedicati alla cucina interetnica: domani, sabato 21 ottobre, alla Fondazione Famiglia di Maria (via Salvatore Aprea a San Giovanni a Teduccio, ore 11) si apre un percorso mirato a fondere la cucina africana e quella napoletana per creare un nuovo piatto. A farlo sarà un gruppo di ragazze di Casa Teranga, una comunità per minori straniere non accompagnate provenienti da Nigeria, Sierra Leone e Somalia e un gruppo di mamme del quartiere.
Domenica 22 ottobre si parte con il laboratorio di orticoltura urbana all’orto sociale di Ponticelli (via Malibran, dalle 10.30), dedicato all’autoproduzione e degustazione del miele e alla conoscenza del valore delle arnie come opportunità non solo per autoprodurre miele sostenibile, ma anche per tutelare le api e in questo modo custodire la biodiversità e accrescere la produzione negli orti.
Lunedì 23 ottobre (alle 18.30) si torna alla Fondazione Famiglia di Maria per un laboratorio di cucina palestinese in cui i partecipanti prepareranno piatti tipici palestinesi, guidati da Omar Suleiman cuoco, ristoratore e attore, esule palestinese italiano di adozione.
Non mancheranno presentazioni di libri in tre appuntamenti alle 17.30 alla Biblioteca Labriola in Piazza Pacichelli: si comincia con “Ecofood” di Marina Ferrara (24 ottobre) e si prosegue con “Questa scuola non è un albergo” di Pino Imperatore (25 ottobre) e “Il filo di Canapa” di Chiara Spadaro (26 ottobre).
Ma il cuore dell’intero festival è il cinema: dal 27 al 29 ottobre, sarà il turno del concorso cinematografico promosso dal Festival, con proiezioni di 20 cortometraggi e 11 lungometraggi internazionali fuori concorso.
“La competizione era rivolta a film-makers emergenti under 35 – racconta Roberto Todisco, uno degli organizzatori di Moviemmece – che ci hanno inviato più di cento opere da tutta Italia, un vero successo. E’ stato molto difficile selezionare le 20 finaliste che saranno premiate nella serata conclusiva di domenica 29 dalle nostre tre giurie”.
I giurati, chiamati ad assegnare un premio di 1000 euro, sono l’attore e regista Francesco Di Leva, la giornalista Rai Cecilia Donadio, il direttore creativo di Fanpage Luca Iavarone, il disegnatore di fumetti Lorenzo Ruggiero e il pizzaiolo Gino Sorbillo.
La giuria scuole è composta invece da classi delle scuole superiori del territorio che parteciperanno a un laboratorio di visione critica a cura di Mara Fondacaro; membri della giuria giovani saranno studenti e appassionati di cinema. Entrambe le giurie premieranno il loro film preferito con un Equotube: un’esperienza di turismo naturalistico e responsabile. Una menzione speciale sarà infine attribuita dalla rivista web “Le Storie di Altro”, insieme a un cesto di prodotti provenienti dal commercio equo e da piccoli produttori bio del territorio.
La proiezione delle opere in concorso, che si terrà al Nest nelle giornate del 27, 28 e 29 ottobre, sarà intervallata dalla proiezione di lungometraggi internazionali, incontri con registi e associazioni, degustazioni e showcooking a tema.
La serata di chiusura di Moviemmece sarà dedicata alle premiazioni dei migliori corti in concorso, una grande festa che si svolgerà domenica 29 ottobre al teatro Nest (Via Bernardino Martirano, 14) alle 20,30. Dopo la cerimonia, sarà proiettato “Alla ricerca di un senso”, film di Nathanaël Coste e Marc de la Ménardière, registi francesi che si rivolgeranno agli spettatori del Festival attraverso un videomessaggio. La pellicola racconta la storia di un giovane documentarista e di un guru del marketing, amici d’infanzia che armati soltanto di una piccola telecamera e di un microfono si rincontrano per un giro del mondo alla scoperta di stili di vita alternativi e di una visione della contemporaneità che non sia quella imposta dal consumismo occidentale, rassicurante ma ingannevole.
Tutte le attività sono ad accesso gratuito e le proiezioni di film e cortometraggi saranno intervallate da momenti conviviali durante i quali assaporare cibi provenienti da filiere etiche, rispettose delle persone, dell’ambiente e degli animali.