Missione in Kosovo: Cambio di comando al contingente italiano
Durante i sei mesi di mandato, il personale italiano ha svolto numerose attività operative in tutto il territorio del Kosovo, esercitazioni in un contesto multinazionale, e molte attività CIMIC (Civilian Military Cooperation) atte a garantire un diretto ed immediato sostegno alla popolazione locale.
Si è tenuta presso la base in Peć/Peja (Kosovo) denominata Camp Villaggio Italia la cerimonia che segna il passaggio di consegne tra il 5° Reggimento Alpini (Vipiteno – BZ) e l’8° Reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” (Persano – SA), che subentrerà alla guida del Multinational Battle Group West della missione in Kosovo, unità multinazionale a guida italiana – composta da militari italiani, sloveni, austriaci e moldavi – garante della sicurezza nel settore occidentale del Paese.
Durante i sei mesi di mandato, il personale italiano ha svolto numerose attività operative in tutto il territorio del Kosovo, esercitazioni in un contesto multinazionale, e molte attività CIMIC (Civilian Military Cooperation) atte a garantire un diretto ed immediato sostegno alla popolazione locale.
Tra queste ultime attività meritano senz’altro di essere ricordate la donazione di un’incubatrice in favore del reparto di neonatologia dell’Ospedale Civile di Peć/Peja, e le numerose iniziative volte a sostegno di alcuni istituti scolastici, ovvero donazioni di materiale ed equipaggiamento e alcuni interventi di bonifica sanitaria messi appunto da personale specializzato del contingente italiano in Kosovo: la vicinanza tra i militari italiani e gli istituti scolastici è stata rimarcata dalla partecipazione di tre scolaresche alla cerimonia del cambio di comando, con gli alunni che hanno “colorato” la cerimonia militare sventolando tricolori italiani.
Un altro ambizioso progetto CIMIC ha permesso di valorizzare le particolari caratteristiche tipiche di un reggimento alpino: grazie a qualificati istruttori, è stato infatti possibile condurre un addestramento in favore delle KSF e della Peć/Peja Mountain Rescue Team, mirato ad accrescere le capacità di queste organizzazioni nelle tecniche e procedure tipiche del soccorso alpino.
Il Col. Ruggero CUCCHINI, Comandante uscente del MNBG-W, ha voluto ringraziare tutto il personale alle sue dipendenze per gli ottimi risultati ottenuti in questi sei mesi di attività: nonostante la difficoltà legata alla distanza dai propri cari, i militari del 5° Alpini hanno operato con dedizione e professionalità, assolvendo tutti i compiti a loro affidati dal comando superiore della missione KFOR, missione a guida NATO sotto egida ONU con il compito di garantire sicurezza e libertà di movimento all’interno del Paese.
Presente alla cerimonia anche il Comandante di KFOR, Gen. Div. Lorenzo D’ADDARIO, il quale ha ringraziato a sua volta i militari del 5° Alpini per l’importante contributo al progresso della missione, ed ha rivolto i migliori auguri al personale del 8° Reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” – comandato dal Col. Gianfranco DI MARCO – per il prossimo mandato.
Le bandiere del 5° Alpini e dell’8° “Pasubio”, si incrociano quindi ancora una volta nel corso della storia: i due reggimenti infatti, operarono fianco a fianco già nel gennaio del 1943 in terra di Russia, e assieme forzarono la sacca di Nikolaevka, scrivendo delle epiche pagine di storia dell’Esercito Italiano. Il contesto oggi è decisamente cambiato, ma quel che è rimasto immutato è l’impegno e la dedizione con cui gli uomini e le donne di questi due reggimenti – e di tutti i reparti delle forze armate italiane – svolgono le proprie mansioni, tanto in patria quanto all’estero.