Maturità 2019: pronti i maturandi 2.0?

Il 31 maggio scorso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), ha aggiunto un ulteriore importante tassello alla maturità “2.0”: I nomi dei commissari esterni arrivati in segreteria e ufficialmente pubblicabili online a partire dal 3 giugno divisi per nomi e regioni.

L’esame di maturità è da sempre l’ultimo, ma non meno importante, step che divide gli studenti delle scuole superiori di secondo grado dal primo vero raggiungimento che inaugura le porte della vita adulta: il diploma. Quello che invece cambia nel tempo sono le modalità, i temi toccati e la difficoltà, ogni volta sempre più complicate rispetto al passato. Anche la maturità 2019 non si differenzierà da questo schema logico che finisce per diventare, quest’anno più che mai, “2.0”: i millennials saranno impegnati in una prima e seconda prova, entrambi ministeriali, e da un colloquio orale, senza tesina. Il 31 maggio scorso, inoltre, il MIUR, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha aggiunto un ulteriore importante tassello alla maturità: i nomi dei commissari esterni arrivati in segreteria e ufficialmente pubblicabili online a partire dal 3 giugno divisi per nomi e regioni.

Al fine di preparare gli studenti al superamento tanto della prima quanto della seconda prova lo stesso Ministero ha fissato durante il corso dell’ultimo anno scolastico quattro date ufficiali in cui si sono svolte le simulazioni delle sopracitate: il 19 febbraio, in cui gli alunni di tutta Italia hanno iniziato a prendere le misure delle tematiche potenzialmente utilizzate; il 28 febbraio, secondo turno in cui le tracce già erano più allineate verso una preparazione maggiore; il 26 marzo, 2 aprile e 28 maggio, giorno ultimo in cui il Ministero ha fatto sapere che le tracce ufficiali sono effettivamente già pronte.

Le novità dei questa nuova maturità 2.0 sono state introdotte dalla riforma e ribadite dalla circolare MIUR del 4 ottobre e dal DM del 26 novembre 2018, in cui si sono definiti gli argomenti e la struttura generale della seconda prova. Cambiano, inoltre, anche i requisiti per l’ammissione all’esame: Invalsi e alternanza scuola-lavoro non sono ancora obbligatori per l’ammissione ma lo diventeranno a partire dalla prossima maturità. Perché questo? Essendo stata una novità di pochi anni fa, il Ministero stesso ha voluto dare maggiore tempo agli studenti di abituarsi a questa modifica per non avere nessun tipo di ripercussione su qualche “sbadato” poco attento alle nuove regole entrate in vigore. Cambia persino la prima prova di maturità 2019: gli studenti dovranno scegliere tra tre tipologie e sette tracce. Per non parlare della seconda prova, che potrebbe essere multidisciplinare, mentre sono stati confermati i cambiamenti su voto e crediti e la scomparsa della famosa tesina all’orale.

Millennials che si preparano all'esame di maturità 2019
Millennials che si preparano all’esame di maturità 2019

Ma andiamo per ordine: quali saranno le date ufficiali della maturità 2019? Il MIUR si è pronunciato: mercoledì 19 giungo ci sarà la prima prova, per passare successivamente, il giorno dopo, alla seconda prova. Non è invece dato sapere quando si svolgeranno gli orali perché la decisione viene presa individualmente dalle singole scuole. Almeno il buon vecchio metodo del “decidiamo tra di noi quando iniziare gli orali” rimane intatto.

 

L’ammissione o l’esclusione all’esame, invece, risulta essere un tema abbastanza sensibile da toccare. A decidere, infatti, sarà ancora il Consiglio di Classe che, durante gli scrutini di giungo, verificherà: la sufficienza minima in tutte le materie, il voto in condotta che non può essere inferiore al 6 e le assenze, con un tasso di frequenza di almeno ¾ del monte ore annuale. Chi presenterà tutti i requisiti verrà considerato “idoneo” e sarà ammesso. In caso contrario, addio Maturità 2019, almeno per quest’anno.

Per quanto riguarda la prima prova, lo scritto di italiano sarà uguale per tutti i maturandi indipendentemente dall’indirizzo di studio. Le tre tipologie di tracce che il MIUR proporrà saranno l’analisi del testo, divisa a sua volta in un brano di prosa o una poesia di un autore italiano vissuto nel periodo compreso dall’Unità d’Italia ad oggi. La seconda tipologia riguarda, invece, il testo argomentativo, traccia novità del 2019: presenta a sua volta altre tre tracce che possono essere d’ambito filosofico, artistico, economico, storico, letterario o scientifico. Ed infine la tipologia C: il tema d’ordine generale, attraverso tracce d’argomenti vicini alle esperienze dei maturandi.

La seconda prova, diverso per ogni indirizzo di studio, si svolgerà nello stesso giorno in tutta la penisola italica: il giorno dell’esame ogni scuola riceverà i compiti specifici da somministrare ai maturandi. Inoltre, per garantire una valutazione più omogenea, il MIUR ha definito delle griglie di valutazione che i diversi commissari dovranno usare in sede di correzione degli scritti. Quello che è certo di questa prova è che tutti i maturandi che frequentano un determinato percorso di studi dovranno svolgere le stesse tracce: nello scientifico gli studenti si confronteranno con gli stessi problemi e quesiti di matematica, così come al classico si dovranno tradurre le stesse versioni di greco e latino scelte dal MIUR.

Famosa scena di Nikolas Vaporidis in "Notte prima degli Esami"
Famosa scena di Nikolas Vaporidis in “Notte prima degli Esami”

La prova orale, come si consueto, è l’ultima prova dell’esame di maturità: consiste in una interrogazione su più materie davanti a tutta la commissione composta tanto da commissari interni quanto esterni. Novità assoluta di questa maturità è l’abolizione della tesina, rimpiazzata da una relazione sull’alternanza scuola-lavoro: il classico “percorso pluridisciplinare” che consisteva in un elaborato in cui veniva illustrato un argomento centrale collegato a varie materie verrà sostituito da questo nuovissimo elaborato multimediale descritto facendo affidamento ad una mappa concettuale.

Parte finale, ma più importante, sarà il voto finale, assegnato in ventesimi: all’orale la commissione può assegnare fino ad un massimo di 20 punti, ai quali vanno aggiunti i crediti scolastici ed eventuali 5 punti bonus a discrezione della medesima commissione.

Una odissea dei giorni d’oggi” direbbe l’Ulisse versione millennials. “Quello che ho imparato in 5 anni di liceo è non fidarsi mai dei professori. E così ho ripassato tutti i poeti italiani. Tutti tranne Leopardi” direbbero invece i sentimentalisti. Chi avrà ragione in questa nuova battaglia 2.0? Millennials o tradizionalisti?

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