MateriaMutata: Al confine tra design e scultura

MateriaMutata è una mostra che propone oggetti-scultura realizzati da tre donne makers.

Maker è un termine che nasce, in un contesto in cui si parla di diverse specializzazioni, per indicare la nuova figura che unisce l’artista con il designer. Inteso nell’accezione di un ritorno alla tradizione delle arti applicate, trova le sue origini alla fine del XIX secolo con l’Arts and Crafts inglese.

Il Maker, quindi, si confronta a pieno titolo con le varie fasi della realizzazione dell’oggetto ad uso quotidiano con il risultato dell’unicità e novità formali.

Quello che unisce la Iencenelli, la Olcese e la van Wees è un progetto di qualità con una forte componente collaborativa che mette insieme, nell’oggetto prodotto, soluzioni estetiche coerenti alle diverse necessità funzionali. La materia componente principale dei loro lavori, attraverso la personale visione muta aspetto a seconda delle caratteristiche proprie e, nei casi specifici, delle condizioni esterne in cui viene trovata.

 

CONSUELO IENCENELLI, nata a Roma, si forma nel campo della moda divenendo curatrice di produzioni di abbigliamento all’estero. Dopo gli studi in Svizzera e poi alla Cattolica di Roma come ergoterapista, promuove tale disciplina in Italia implementandola con l’attività di ricercatrice indipendente di cibernetica.

Iencenelli maker nasce da questo trait-d’union tra moda, ambiente terapeutico e tecnologia. Queste sue competenze prendono forma concreta dalla sua frequentazione  con diverse realtà artistiche  all’interno di una cellula come l’ex Lanificio. Lavorando con i più diversi materiali,  attraverso la luce, realizza oggetti-scultura che si inseriscono nell’ambiente creando, a seconda dei casi, atmosfere particolari. 

 

CAROLINA OLCESE, costumista di cinema e teatro inizia a realizzare i suoi oggetti-scultura attraverso la manipolazione di materiale edilizio di recupero. L’idea finale di uso è di primaria importanza nel suo lavoro.

Olcese maker uscendo da una realtà come quella del cinema, dove esiste un’inscindibile unione tra oggetto ed azione, sente la necessità di creare delle basi multi-funzione che si adattano a svariate esigenze. Il materiale di recupero (principalmente quercia recuperata dallo smantellamento di antichi tetti e ferro) è per lei spunto indispensabile alla realizzazione di sedute, tavoli o creazioni a più bracci dove appendere le più varie cose (da asciugamani e capi di abbigliamento a chiavi, tazze, mestoli).

 

MARA VAN WEES, nata in Olanda, studia all’Accademia di Belle Arti di Rotterdam dove sviluppa i suoi primi interessi nel campo della ceramica. In seguito lavora sia in Italia che in Olanda nel teatro, nella moda e nel design. Attualmente vive e lavora per la maggior parte dell’anno in Maremma dove da una decina di anni si dedica all’attività di ceramista-scultrice.

Van Wees maker crea con l’argilla forme che si tramutano in piatti, vasi e sculture svincolate da particolari esigenze funzionali e dove è invece l’estetica a prevalere. Filo conduttore del suo lavoro è l’opera in bilico: prossima a cadere o a continuare il movimento. Dal 2013 inizia a lavorare sul tema delle “Stairway”, sculture che proprio come scale giocano sull’idea di instabilità.

 

Dal 15 al 19 ottobre 2014

Vernissage: mercoledì 15 e giovedì 16* ottobre 2014

dalle 18.00 alle 22.00

Orari: venerdì 17 ottobre, dalle 18.00 alle 22.00

Sabato 18 ottobre e domenica 19 ottobre, dalle 12.00 alle 20.00

Mostra a cura di Viviana Quattrini

Galleria il Laboratorio – Via del Moro 49 – 00158 Roma

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