LINA SASTRI DA’ IL VIA AL CAPRI CINE GALA 2016
“Mi Manda Picone” al Capri Cine Galà 2016, accende i fari sul trecentesco Chiostrino della Certosa di San Giacomo a Capri.
Una serata dedicata alla proiezione di Mi manda Picone (1984), uno dei classici della commedia di costume nostrana scritto da Elvio Porta, diretto da Nanni Loy, con straordinari interpreti Lina Sastri Giancarlo Giannini, Aldo Giuffré, Clelia Rondinella e Leo Gullotta, con la colonna sonora di due grandi musicisti, Tullio De Piscopo e Pino Daniele. E alla serata cinematografica di gala in Certosa sarà presente Lina Sastri, che sarà intervistata dal curatore nel consueto stile informale ma qualificato che caratterizza l’evento.
Il film scelto in questa edizione vuole essere una piccola provocazione, che ripropone al pubblico del Galà quell’abile mix di giallo e farsa che sembra appartenere a un’era remota del cinema d’ambientazione partenopea: il film, in effetti, è uscito quando delle svariate incarnazioni di Gomorra e delle loro esplosive performance mediatiche nessuno poteva avere la benché minima percezione.
Lo confermano, del resto, le dichiarazioni del curatore Valerio Caprara: < Ci hanno spinto a regalare una chance al film di Loy tre ragioni nient’affatto scontate: recuperare il registro originario del filone, rievocare e omaggiare l’alto livello professionale del cast e contribuire a svincolarsi dai ricorrenti e fuorvianti dibattiti dettati dall’ossessione dell’immagine incombente sulla nostra città. A prescindere dal franco divertimento, dall’affabile florilegio di luoghi comuni, dalle situazioni paradossali e le battute di dialogo destinate a diventare proverbiali, insomma, rivedere il carosello vintage capeggiato da Giannini e Sastri in stato di grazia può servire ad aggiornare un significativo confronto sulle sfumature concettuali, viscerali, artistiche e persino politiche che si ripropongono non solo quando si entra nel ‘mondo a parte’ della finzione. Se un incalcolabile numero di film hanno disegnato la mappa della storia e della geografia di Napoli, infatti, non sono moltissimi gli sceneggiatori, i registi, gli attori che ne hanno tramandato lo spirito più autentico in quanto elusivo e viceversa.
Come ha più volte sostenuto Raffaele La Capria, del resto, dobbiamo fare i conti da sempre con una linea divisoria che separa i labili confini tra napoletanità e napoletaneria… Vale a dire tra acutezza e prontezza di pensiero, esuberanza d’animo, arguto scetticismo e sguaiatezza faziosa, ribellismo stereotipato e campanilismo d’accatto>.