Libro: Viaggio di Vita di Videoreporter di Katiuscia Laneri

 

Libro: Viaggio di Vita di Videoreporter di Katiuscia Laneri

Scene dalla vita di una videoreporter ecco il ‘viaggio’ di Katiuscia Laneri

USA la metafora del viaggio in treno per addentrarsi in una professione, quella del videoreporter, che se da un lato affascina, dall’ altro nasconde pericoli e insidie non sempre facili da superare. Katiuscia Laneri, che ha anni di duro lavoro alle spalle, in questa pubblicazione, “Viaggio di vita di videoreporter”, edita dalle edizioni Albatros, svela i segreti per arrivare ad affermarsi in un mondo dove tanti giovani sognano di atterrare, spesso ignari delle strade da seguire e degli ostacoli che si incontrano. La protagonista del libro è Clara. È lei che racconta ad occasionali viaggiatori nello scompartimento di un treno la sua “vita da marciapiede”. Ogni giorno, e spesso anche la notte, con una telecamera in spalla, sempre pronta a mordere la notizia e a catturarla per poi restituirla al telespettatore nella sua crudezza. Clara è una “guerriera” del mondo contemporaneo, capace di investire e scommettere dove altri gettano la spugna. Per questo affascina tutto quelli che l’ ascoltano anche se sono lontani dal suo mondo. Inutile dire che c’ è molto di autobiografico nel libro. Clara corre sul filo della memoria con episodi forti che rafforzano il suo racconto. Sembra quasi che il destino si sia divertito a lasciare tanti imprevisti lungo la sua vita, a partire dall’ infanzia. Ma ogni ostacolo, ogni difficoltà superata serve a rafforzare la personalità e il carattere di Clara. È come se traesse energia dalle insidie, la giornalista: raggiunge la sua autonomia, anche di vita, con sacrifici enormi. E per questo il racconto, che ha un ritmo incalzante, diventa quasi una scuola di vita, perché indica ai giovani la strada per realizzare i propri sogni.

Raffaele Sardo

Libro: Viaggio di Vita di Videoreporter di Katiuscia Laneri

Questo libro non è particolarmente inerente al mondo della Difesa, ma è comunque adattabile a tutti gli ambiti in cui agisce, lavora, opera una qualsiasi persona compresi i militari, perché il personaggio di questo viaggio può, anzi deve essere ognuno di noi. Ognuno di noi deve raccogliere con vigore, con entusiasmo le cuffie dell’I-pod, lo zaino in cui ci sono sempre gli stessi abiti e la telecamera che è la chitarra per il chitarrista, il trapano per il muratore, le forbici per il sarto, e prendere quel treno di corsa e percorrere tutto il tragitto per raggiungere le mete, gli obiettivi, senza mai perdersi d’animo. Nemmeno quando il treno percorre le lunghe e buie gallerie al di là delle quali esplode poi la luce intensa del sole la cui positività abbaglia le pupille abituate al buio. E’ un libro che per il suo ritmo è adatto a chi possiede una forte personalità e un forte carattere ma è altrettanto vero che può essere di stimolo a chi perde frequentemente fiducia in se stesso ecco perché lo propongo ad un pubblico giovane perché come dice Cecilia Coppola nella sua prefazione, Katiuscia e Clara spingono i giovani ad “essere ostinati nel percorso che conduce al traguardo delle proprie realizzazioni, accettarne senza sfiduciarsi gli ostacoli e rifiutarne i condizionamenti”. Me la immagino Katiuscia Laneri … no, Clara che trova 10 euro per strada e dopo pochi metri buca la ruota del motorino e il gommista le costa esattamente la banconota che ha trovato! E’ veramente fortunata.

Valter Cassar

 

1 thought on “Libro: Viaggio di Vita di Videoreporter di Katiuscia Laneri

  1. La lettura del libro è fluida e scorrevole come il treno nel quale è ambientato l’intero racconto, sebbene fra i vari passaggi Clara ritorna spesso a momenti di vita del suo passato che si ambientano altrove.
    I continui flash-back, rendono la lettura appassionante ed avvincente perché si è presi dal voler sapere come si chiuderà la parte appena iniziata e cosa accadrà dopo. In effetti più che leggere il libro si ha la sensazione di dialogare con l’autrice quasi come essere seduti di fronte a Clara nello stesso vagone assieme agli altri.
    Del resto la professione del Videoreporter comporta viaggiare molto e quasi sempre le vicende sono uniche come anche i luoghi e le persone che si incontrano nel viaggio, proprio come i protagonisti del libro. Si percepisce questo concetto, in modo particolare, dal passaggio del libro in cui la protagonista afferma che nella vita non c’è un attimo che possa ripetersi, non c’è un momento che possa essere rimandato, non c’è vita che possa essere rivissuta. Ma la vita per Clara non è stata mai favorevole, sia personale che professionale, a partire dalla bimba che le chiede di darle una sorellina in un momento in cui la protagonista usciva dal fallimento del matrimonio, senza figli, ed inciampava nel padre della bimba che sarebbe stato poi uno degli uomini che hanno in qualche modo condizionato il suo modo di rapportarsi con l’altro sesso. Un modo che forse ha fatto nascere nella mente di Clara la consapevolezza che tutto sommato è “MEGLIO SOLA CHE CON LA SOLA”.
    Consapevolezza che è divenuto anche il motto dell’autrice e che ben si sposa con la sua propensione a lavorare in team con la professionalità che la distingue, dal momento che non le impedisce di non essere mai da sola e sempre vivere col sorriso, come si percepisce dagli scherzi descritti. Fra i tanti quello significativo dei cereali, come anche lo stupore delle amiche quando scoprono la capacità di Clara di abbigliarsi in economia.
    Clara non ha mai negato i sacrifici che ha fatto da quando ha lasciato casa dei genitori per andare ad abitare da sola e guadagnarsi la vita affrontando mille problemi ed insidie senza mai dimenticare i veri valori. Un esempio è quando il padre le prospetta un impiego stabile e Clara risponde: “ma pà, non mi sembra giusto, io ho già un’assunzione part-time in tv, meglio lasciare il posto a chi è disoccupato” risposta che avrebbe disarmato chiunque.
    E disarmante parrebbe il contrasto, a mio avviso, che trapela tra la familiarità con la tecnologia in quanto Clara è sempre aggiornata sui più moderni mezzi per preparare un progetto (ha inventato la tv-on demand via internet) o un articolo, vista in contrapposizione con la filosofia da “vecchio giornalista” che l’autrice evidenzia nell’affermazione “quando si tratta di informazione, la qualità lascia il passo alla velocità. Oggi non è più lo scoop a fare notizia, ma la rapidità con la quale si diffonde” . Ma Clara da vera professionista qual’è, tiene più alla velocità della tecnologia come strumento per ottenere rapidamente la qualità dei prodotti che realizza. Metodo che fa di Clara una professionista affermata a livello internazionale.
    E Clara spiega egregiamente come il giusto riconoscimento venga dalle piccole cose ma dal grande significato, lo si percepisce nel passaggio in cui, a proposito del chiedere il motivo dell’essere stata individuata dall’Esercito Italiano quale Reporter, la risposta è che lei in quanto Direttore di una web-tv sia “la migliore sul posto” dando maggiore significato alla parola migliore. La particolarità del contenuto di questo libro è la velocità con cui repentinamente cambiano gli eventi, il continuo flash-back delle storie che si intersecano e che si integrano nel racconto di Clara, della ragazza e la suora. Come anche con i due uomini nel vagone del treno che come quelli nella vita di Clara sono passati lasciando ciascuno un ricordo. Immagine che si ha nella mente del lettore quando l’autrice scrive di Clara che, in cerca del bagno, nel percorrere il corridoio scruta il volto dei passeggeri cercando di capire il mestiere di ciascuno. Un poco come Clara che nella sua vita cercava di capire da pochi atteggiamenti se quell’uomo sarebbe stato il “suo uomo” ossia quello che l’avrebbe amata. Del resto la stessa autrice scrive che gli uomini nella sua vita sono stati un po’ meteore e che saprà innamorarsi di colui che l’ama e le da sicurezza affettiva.
    Il libro si chiude con un eccellente ultima vicenda che lascia il lettore con la voglia di leggere il prossimo che a questo punto è un obbligo che venga scritto. Non dico quale sia perché il libro è assolutamente da leggere fino in fondo tutto d’un fiato per poi scendere dal vagone e salire sul prossimo ….. libro
    Domenico

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