L’EDITOREEL: Violentata e poi licenziata, per giusta causa o gelosia?

La giovane manager di Torino è stata discriminata e isolata dalle stesse colleghe che le hanno consigliato il ricovero dopo il fatto, dopo la diffusione di un video. Ma la domanda è: chi lo ha fatto girare e perché?

 

Sarà difficile fare questo editoriale in un minuto e mezzo senza essere fraintesa. Ma ci provo e resto come sempre aperta ad ogni vostro commento che non sia stupido e offensivo. 

Quelli li cancello e poco mi importa se poi l’algoritmo penalizza la viralità del video.

Ma veniamo al dunque: Avrete sicuramente sentito parlare della donna di Torino licenziata per giusta causa dopo aver subito uno stupro di gruppo. 

Ciò che mi ha colpito di tutta la storia, in realtà mi ha sconvolta un po’ tutto ma voglio meditare con voi su un punto in particolare: a quanto pare la giovane manager è stata discriminata e isolata dalle colleghe, le stesse che le hanno consigliato il ricovero dopo il fatto.

Le cose sembrano essere cambiate a causa di un video della serata comparso in una chat. Non sappiamo cosa ci sia nel video che ha fatto cambiare rotta ad azienda e dipendenti e nemmeno mi sorprende l’atteggiamento di queste ultime. Ma la domanda è, chi ha fatto girare il video? Ho il dubbio che per invidia o gelosia, la questione sia stata creata di proposito. Anche io sono stata vittima di mobbing e bossing da parte soprattutto di donne. Motivo per il quale ho cambiato tante aziende, redazioni e città. Ma come una fenice sono sempre rinata dalle ceneri portando con me un po’ di quella vecchia come lezione di vita e professionale. Ecco, questo è ciò che auguro alla 32enne di Torino: non dimenticare, ma fa’ che queste esperienze ti rendano più forte!

 

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