L’EDITOREEL: Stampa, il bavaglio vale solo per gli esperti?

La Rai ha aperto un provvedimento disciplinare contro un giornalista per commenti sul look di BigMama. Perché non c’è stata la stessa reazione alle critiche piovute da pseudo-giornalisti su altri protagonisti del Festival?

La Rai ha aperto un provvedimento disciplinare contro un giornalista che ha criticato il fisico di BigMama e pare ci siano state reazioni anche alle somiglianze fatte notare da Striscia La Notizia tra l’outfit della rapper alla prima serata e la piovra Ursula della Sirenetta. 

A parte il fatto che durante lo stesso spettacolo viene spesso preso in giro anche Amadeus e il suo naso. Tanto che Teresa Mannino lo ha usato come pretesto per fare autoironia durante la sua co-conduzione della terza serata.

Poi cosa c’entra la somiglianza di look con quella fisica? 

Io l’ho vista BigMama nella sua prima esibizione e ho avuto lo stesso pensiero, però l’ho trovata anche molto bella. 

Eventi di questo calibro, intendo il Festival di Sanremo ma anche quello del Cinema di Venezia o l’Oscar, attirano critiche, polemiche, meme e c’è anche chi per professione giudica l’abbigliamento degli artisti che partecipano. Aprire un provvedimento disciplinare in questo caso è come mettere il bavaglio alla libertà di espressione che nulla c’entra con il body shaming.

Mi chiedo invece perché non c’è stata la stessa reazione alle critiche o sfottò, come si preferisce intendere, che sono piovuti chi per un motivo chi per un altro, anche su altri protagonisti del Festival?

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