L’EDITOREEL: Spose bambine, stop anche in Colombia
In questi giorni in Colombia, è stata approvata una legge che vieta il matrimonio infantile. Da oggi nessuno potrà sposarsi prima dei 18 anni.
C’è una notizia che non ha fatto molto scalpore ma che, secondo me, merita di essere raccontata. Non solo perché è una vittoria storica, ma perché ci ricorda cosa significa non smettere di lottare.
In questi giorni in Colombia, è stata approvata una legge che vieta il matrimonio infantile. Da oggi nessuno potrà sposarsi prima dei 18 anni.
Una decisione che cambia il destino di migliaia di bambine e adolescenti, costrette troppo spesso a rinunciare alla scuola, ai sogni, alla propria infanzia, per essere mogli e mamme.
E non parliamo solo di un problema lontano.
Perché anche da noi, in Italia, fino a pochi decenni fa le spose bambine erano una realtà in tante aree rurali del Sud. Ragazze di 14 o 15 anni venivano “sistemate” in fretta, spesso con uomini molto più grandi.
In Italia, infatti, la legge che ha fissato i 18 anni come età minima per sposarsi ha solo 50 anni. E’ stata approvata nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia.
E ancora oggi, in certe culture e comunità, la libertà di scegliere se e quando sposarsi non è scontata, complici l’omertà familiare e l’attaccamento alle tradizioni.
Quello che è accaduto in Colombia, allora, riguarda tutti noi. È una conquista che parla di diritti, istruzione, parità e autodeterminazione.
Perché ogni bambina ha diritto di decidere quando e se diventare moglie e madre … senza che nessuno lo faccia per lei.
