L’EDITOREEL: Perché puppy e kitty yoga sono illegali
Cuccioli di cani e di gatti vengono strappati alle cure della madre per tenerli in ambienti stressanti costretti ad interazioni eccessive con gli esseri umani. Spesso gli incontri terapeutici sono solo un pretesto per poterlo vendere.
Attenzione al puppy o kitty yoga, la pratica è tenerissima sui social ma illegale nella realtà.
Il ministero della Salute è intervenuto con una nota su questo tipo di attività che viene svolta in compagnia di cuccioli di cane o di gatto invitando le Regioni a “vigilare” perché non vengano organizzate e vendute.
Negli ultimi mesi il Puppy yoga, più noto rispetto al Kitty, è diventato molto popolare, grazie ai social network, anche in Italia dopo Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
Puppy e Kitty yoga sono una variante del Dog yoga, detto anche “doga”, che prevede di fare esercizi e posizioni yoga in compagnia di un cane (spesso il proprio).
Da sempre al centro di polemiche e denunce da parte di attivisti e associazioni animaliste che sostengono essere una forma di sfruttamento degli animali.
Ora ancora più infuriati perché si strappano i piccoli alle cure della madre per tenerli in ambienti stressanti costretti ad interazioni eccessive con gli esseri umani.
Per questo motivo la “pet therapy” può essere praticata solo con animali adulti.
Inoltre, secondo quanto riferito da alcuni dei partecipanti, spesso le sedute di Puppy e Kitty yoga si trasformano in promozioni della vendita dei cuccioli.
Davvero siamo disposti a farci prendere in giro in questo modo?