L’EDITOREEL: Ottavia Piana, resiliente sopra ogni pregiudizio

Ottavia Piana rappresenta la perseveranza di chi esplora non solo il mondo, ma anche i limiti della propria capacità. Forse, invece di giudicare, potremmo imparare.

Hanno parlato di lei come se fosse un’eroina spericolata, ma anche come una donna che non sa stare al suo posto. Ottavia Piana, speleologa, è rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno. Per giorni. Poi il salvataggio: ora sta bene, ma le ferite parlano chiaro. Fratture al volto e agli arti, ma nessuna al suo spirito.

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Non è la prima volta che succede. Anche nel 2023, esplorando lo stesso sistema di grotte, Ottavia aveva affrontato un’esperienza simile. E perché lo fa? Perché dal 2006, insieme a tanti altri speleologi, lavora nel ‘Progetto Sabino’, un’iniziativa per mappare completamente questi abissi nel Bergamasco. 

Nonostante la brutta esperienza è tornata lì dove aveva già rischiato la vita una volta. Anche quando si va a cavallo o in bici viene consigliato di tornare subito in sella per superare lo shock? 

Eppure, sui social non mancano le critiche: ‘Basta, stai sul divano!’, ‘Cambia mestiere!’, ‘Lasciatela lì.’

Ma riflettete un attimo: non siamo sempre pronti a santificare la resilienza? Quando qualcuno affronta sfide vere, di quelle che mettono alla prova mente e corpo, perché allora scatta la macchina del fango?

Ottavia rappresenta la perseveranza di chi esplora non solo il mondo, ma anche i limiti della propria capacità. Forse, invece di giudicare, potremmo imparare. 

Comunque ha deciso di non tornare più lì, visto che non c’è due senza tre!

Voi cosa avreste fatto al suo posto? Scrivetelo nei commenti, sapete che poi condivido i più interessanti nelle storie di tutti i miei canali social.

 

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