L’EDITOREEL: OSS, il lavoro che nessuno vede e vuole fare
Il 20 febbraio è la Giornata Internazionale del Personale Socio-Sanitario, una categoria di lavoratori essenziale che rimane sempre nell’ombra e che nessuno vuole fare.

Spesso si parla di medici e infermieri, ma c’è una categoria di lavoratori essenziale che rimane sempre nell’ombra: il personale socio-sanitario.
Oggi, 20 febbraio, è la Giornata Internazionale del Personale Socio-Sanitario. Un’occasione per accendere i riflettori su chi, tra case di riposo, ospedali e assistenza domiciliare, garantisce la qualità della vita di migliaia di persone.
VI RICORDATE IL CASO DELLE RSA DURANTE IL COVID? Mentre il mondo era chiuso in casa, loro restavano accanto ai pazienti più fragili, spesso senza protezioni adeguate. In Italia, centinaia di OSS e assistenti sanitari hanno contratto il virus in servizio, alcuni hanno perso la vita.
E LA QUESTIONE SALARIALE? Secondo i dati di settore, un OSS in Italia guadagna tra i 1.000 e i 1.300 euro al mese per turni estenuanti, spesso in condizioni di emergenza. Nel frattempo, le assunzioni calano e il carico di lavoro aumenta.
QUALCUNO SE NE ACCORGE? A malapena. Quando si parla di riforme sanitarie, il personale socio-sanitario è tra i meno considerati. Ma senza di loro, molte strutture collasserebbero.