L’EDITOREEL: “Non rianimatemi”, un tatuaggio come testamento
Voglio raccontarvi di un video, come tanti che girano sui social, che mi ha colpito particolarmente e credo farà riflettere anche voi.
Un uomo di quasi 90 anni si è presentato presso un esperto tatuatore con una richiesta insolita che ha lasciato di stucco lo stesso professionista che ha così deciso di fare personalmente il lavoro gratuitamente. Lavoro tra l’altro molto elegante e delicato.
Romano, questo il nome dell’uomo, si trova in quella fase della vita in cui la riflessione diventa più intensa. Per questo, il suo non è un tatuaggio qualsiasi, ma un vero e proprio messaggio impossibile da ignorare in caso di emergenza: “Non rianimatemi. Respect!”.
Dopo aver visto amici e parenti affrontare la fine dei loro giorni in modi diversi l’uomo ha deciso che quello del tatuaggio è l’unica maniera per far sentire la sua voce anche quando non gli sarà possibile esprimersi, così da vivere con dignità fino all’ultimo respiro.
Vi chiedo: cosa ne pensate? La decisione di Romano è un atto di coraggio e di autodeterminazione o è un gesto che può risultare difficile da accettare per chi gli sta vicino?
Credete che un tatuaggio possa essere un mezzo efficace per esprimere una volontà così importante?