L’EDITOREEL: Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Il 17 settembre si celebrano i problemi di udito in tutto il mondo. Sordi nasce ma lo si può anche diventare o esserlo per convenienza.

Vi siete mai chiesti cosa significa davvero vivere in un mondo dove il suono è, in parte o totalmente, assente?

Oggi è la giornata per farlo. Il 17 settembre, infatti, si celebrano i problemi di udito in tutto il mondo.

Sordi nasce ma lo si può anche diventare e con l’inquinamento acustico che subiamo, oggi è diventato più facile. 

Sapete che al mondo ci sono oltre 466 milioni di persone sorde o con problemi di udito? Io sono tra queste! 

Ma la sordità non è solo una questione di silenzio. È un’identità culturale, un linguaggio ricco di espressione e significato, ed è anche una sfida quotidiana che spesso passa inosservata. 

In molti Paesi, l’accessibilità resta un miraggio: sottotitoli assenti, barriere comunicative, poche risorse educative. 

Vi siete mai chiesti com’è essere sordi? A me capita di pensarci quando mi tappo l’orecchio destro!

La comunità sorda ci insegna invece che la comunicazione non passa solo dalla voce. La LIS per esempio, è una lingua a tutti gli effetti: piena di sfumature, emozioni e poliglotta. Non a caso si chiama “Lingua” dei Segni.

Anche se Inclusione, accessibilità e sensibilizzazione restano ancora le parole chiave e viviamo in un mondo dove nessuno è più disposto ad ascoltare il prossimo, con o senza handicap.

E si sà che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

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