L’EDITOREEL: Museo Lombroso, il memoriale della scienza errata

Siete mai stati al Museo Lombroso di Torino? La sua esistenza serve per non dimenticare gli errori del passato e riflettere su temi ancora attuali come: l’emarginazione sociale, la salute mentale, la vita in carcere.

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Siete mai stati al Museo Lombroso di Torino? 

Al suo interno si trovano crani, preparati anatomici e manufatti realizzati da prigionieri e pazienti psichiatrici, che raccontano le teorie – ormai confutate – di Cesare Lombroso, il fondatore dell’antropologia criminale.

Lombroso credeva, infatti, che il crimine fosse una questione di nascita, identificabile da tratti fisici specifici.

Ma attenzione: il museo non celebra queste teorie! Al contrario, le espone per spiegare quanto fossero sbagliate e per stimolare un dibattito su etica, scienza e giustizia.

Per questo, pur essendo da anni al centro di polemiche, il museo non rischia la chiusura.

La sua esistenza è importantissima per non dimenticare e denunciare gli errori del passato. E’ un modo per riflettere su temi ancora attuali come: l’emarginazione sociale, la salute mentale, la vita in carcere. 

Tuttavia, la presenza di resti umani come il cranio di Giuseppe Villella, il brigante su cui Lombroso basò le sue teorie, solleva questioni etiche e legali. Ed è giusto, secondo me, ricordarlo proprio oggi che si celebra la giornata mondiale dei diritti umani.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi è giusta l’esistenza di strutture di questo genere? Dite la vostra nei commenti. Io sono pronta a fare da megafono delle vostre opinioni attraverso i miei canali social.

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