L’EDITOREEL: Minori in azione per noia, siamo tutti a rischio

Quello che sto per raccontarvi è avvenuto a pochi passi da casa mia, ma potrebbe accadere a chiunque di noi.

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Quello che sto per raccontarvi è avvenuto a pochi passi da casa mia, ma potrebbe accadere a chiunque di noi. Per questo ho deciso di condividere la storia, per mettervi in allerta ma soprattutto perché riguarda un problema che necessita di una soluzione urgente e che tocca temi quali: educazione, responsabilità e vuoto sociale.

Ma veniamo al dunque: Tre ragazzini — non una baby gang, come molti li chiamano — ma semplicemente adolescenti annoiati, sono entrati in una scuola di danza di notte, rubando e distruggendo tutto ciò che hanno trovato. Poi, sono andati a casa della proprietaria, hanno preso la moto del figlio, sono andati a fare altri furti… e poi l’hanno anche rimessa a posto. Grazie alle telecamere sono stati riconosciuti e portati in commissariato e sapete qual’è stata la risposta, quando gli è stato chiesto il perché di tale azione?
“Non lo so.” Non lo so. 

Insomma, in questi atti non c’è un piano, non c’è un obiettivo, non c’è neanche un perché.  Solo il vuoto.  Un vuoto che le famiglie, la scuola e la società non sono riusciti a colmare. E la minore età rende purtroppo inutile l’intervento delle forze dell’ordine.

La donna che ha subito tutto questo parla di ‘Una generazione cresciuta senza mai sentirsi dire di no’. Sicura che si tratti di una generazione? Conosco ragazzi della stessa età, incluso suo figlio, che invece sono ben educati, impegnati negli studi e nelle attività sociali. Che non hanno tempo per annoiarsi o andare in giro di notte a fare danni.

Quindi di chi è realmente la colpa?

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