L’EDITOREEL: Ma davvero lo smart working fa ancora notizia?

Credo che il vero problema non sia la qualità del lavoro che viene svolto, ma la capacità dei capi a gestire lo svolgimento del lavoro in questo modo. 

Qualche giorno fa mi sono soffermata su un articolo dove una giovane imprenditrice raccontava del successo della sua attività grazie allo svolgimento del lavoro esclusivamente in smart working.

A fare notizia non era il tipo di attività ma il come questa veniva svolta –  100% da remoto – e quindi del successo riscosso “nonostante tutto”.

Parliamo di una agenzia di consulenza, e già questo mi ha fatto pensare a quali necessità richiedessero una sede, ma parliamo anche di una impresa avviata nel 2014!

Per me a fare notizia è il fatto che una cosa del genere faccia ancora notizia nel 2023!

E sapete perché? Perché serve solo a dimostrare, superata l’emergenza covid, quanto sia inutile tornare a lavorare in presenza.

Ora vi dico una cosa che vi stupirà: questa testata giornalistica non ha mai avuto una redazione. Ha avuto un posto dove tenere server, pc e attrezzatura varia che vent’anni fa erano ancora ingombranti.

E già allora registravo format televisivi da un angolo della stanza, come ora fanno tutti. Andavo in giro in motorino con telecamera e portatile per montare in tempo reale i servizi.

Scrivevo in spiaggia o sotto la pioggia, e le foto che lo dimostrano somigliano alle immagini che vediamo spesso oggi quando si parla di lavoro agile.

Ma davvero nel 2014 era ancora una novità lo smart-working in Italia? Credo che il vero problema non sia la qualità del lavoro che viene svolto, ma la capacità dei capi a gestire lo svolgimento del lavoro in questo modo.

Anche io mi sono dovuta rapportare con personaggi del genere, un tempo li giustificavo perché ero io troppo avanti.

Oggi no, oggi cerco collaborazioni con chi è al passo, anzi, più avanti di me perché “il mio sogno nel cassetto è non smettere mai di riempire il cassetto!”.


L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice della testata giornalistica, pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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