L’EDITOREEL: Le vere origini della “casalinga di Voghera”
Voghera piange la scomparsa di Paola Zanin Concati, conosciuta da tutti come la «casalinga di Voghera» per il suo impegno nella valorizzazione di questo ruolo negli anni ‘90. Ma il termine era espressione iconica nel linguaggio giornalistico italiano già negli anni 60-70.
Voghera piange la scomparsa di Paola Zanin Concati, conosciuta da tutti come la «casalinga di Voghera» per il suo impegno nella valorizzazione di questo ruolo negli anni ‘90.
Ma il termine “casalinga di Voghera” era espressione iconica nel linguaggio giornalistico italiano già negli anni 60-70 per descrivere la figura di una donna comune, generalmente di mezza età, con una vita ordinaria e legata alla gestione della casa e della famiglia. L’espressione si è poi radicata nel contesto italiano diventando un punto di riferimento per rappresentare l’opinione pubblica media o il cittadino comune.
Perché proprio di Voghera? Perché non è una grande metropoli, ma neanche un piccolo paese; una città poco nota a livello nazionale e per questo percepita come località “neutrale”, che non evocava immagini specifiche o preconcetti culturali forti. Inoltre, negli anni in cui il termine è nato, l’Italia stava vivendo il passaggio dalla società agricola a quella industriale e Voghera, con le sue radici nella campagna lombarda, poteva rappresentare quel mondo tradizionale e legato alla famiglia e alla casa. Vaalori da sempre associati alla “casalinga”.
Ma con il passare del tempo il termine ha iniziato ad essere fortemente criticato perché legato ad un’immagine retrograda della donna.
Oggi “casalinga di Voghera” come metafora per definire il modo in cui veniva percepito il “cittadino medio” nel contesto del discorso pubblico è da considerare parte della “storia del giornalismo”, anche se molti commenti presenti sui social network provano che il target non è mai scomparso.