L’EDITOREEL: Lavorare meno grazie all’AI, o per niente a causa dell’AI?

Io ci vedrei meglio un part-time verticale tra umani e non in alternativa alle macchine come prevede Bill Gates.

Ne avrete sentito parlare, grazie all’intelligenza artificiale, la settimana lavorativa potrebbe essere ridotta a soli tre giorni.

Ne è convinto Bill Gates, non solo,  perché potrebbe esistere un mondo in cui le macchine producono il cibo e tutto il resto.

Secondo il papà della Microsoft, l’impatto dell’intelligenza artificiale non sarà drammatico come quello della rivoluzione industriale, ma sicuramente sarà grande quanto quello dell’introduzione del PC. Le applicazioni di elaborazione testi non hanno infatti  eliminato il lavoro d’ufficio, ma lo hanno cambiato per sempre.

I datori di lavoro e i dipendenti hanno solo dovuto adattarsi. 

Beh, non credo che si possa fare un paragone. Una cosa è sostituire carta e penna, ottimizzare spazi per l’archiviazione, ridurre i tempi di calcolo e altre attività che sono state davvero di supporto nel lavoro dell’essere umano. Un’altra è sostituirsi completamente ad esso sottraendogli non giornate lavorative ma possibilità occupazionali.

Mi chiedo perché un datore di lavoro che può contare su delle macchine pronte a fare il lavoro duro senza stancarsi né lamentarsi o rischiare incidenti, dovrebbe accontentarsi di impiegarle solo alcuni giorni a settimana e non sempre…

Io ci vedrei meglio un part-time verticale tra umani e non in alternativa alle macchine. In questo modo raddoppierebbero anche le occasioni di lavoro.   

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