L’EDITOREEL: L’AI di Google ci sta zittendo?
Voi cosa fate quando cercate qualcosa online? Leggete davvero, o vi fermate alla prima risposta? Siete anche voi vittima di un algoritmo oppure scavate a fondo e preferite il confronto?
Quante volte fate una ricerca su Google e vi basta leggere il primo riquadro con la risposta dell’Intelligenza Artificiale? Ecco, proprio quel box ha un nome: si chiama AI Overview. Ed è una delle funzioni più rivoluzionarie — e anche più controverse — introdotte da Google. In realtà ne ho pure già parlato in un vecchio editoreel, prevedendo ciò che in realtà sta avvenendo.
Secondo uno studio solo l’8% delle persone clicca davvero su un link. Uno su quattro invece chiude la ricerca del tutto. Risultato? Il traffico verso siti editoriali, blog, portali di approfondimento… scompare. E con esso, spesso, anche il lavoro di chi scrive, indaga e crea contenuti online.
A rimetterci sono soprattutto i piccoli editori, le testate indipendenti, i magazine come il mio. Sempre più invisibili, oscurati da risposte standardizzate, spesso prese da fonti sempre uguali. Così le voci alternative rischiano di sparire. E soprattutto a nulla serve più la scrittura in chiave SEO.
Voi cosa fate quando cercate qualcosa online? Leggete davvero, o vi fermate alla prima risposta? Siete anche voi vittima di un algoritmo oppure scavate a fondo e preferite il confronto?
