L’EDITOREEL: Ladri protetti e cittadini puniti, paradosso tutto italiano
Ma vi sembra normale che un ladro colto sul fatto, invece di finire in galera, possa addirittura denunciare chi lo ha fermato o filmato?
Ma vi sembra normale che un ladro colto sul fatto, invece di finire in galera, possa addirittura denunciare chi lo ha fermato o filmato?
È quello che sta accadendo in Italia. A Venezia, come in altre città, cittadini e commercianti esasperati dai borseggi riprendono i ladri con il cellulare e li segnalano. Un gesto di coraggio, che in molti applaudono. Eppure, con la Riforma Cartabia, il quadro si ribalta: in tanti casi, il furto non è più perseguibile d’ufficio. Senza la querela della vittima, l’arresto diventa illegittimo. E quel video, che sembrava una prova, invece si trasforma in un’accusa contro chi lo ha girato, come ‘interferenza illecita nella vita privata’. Anche se colto dalle telecamere di videosorveglianza di casa o del negozio! E guai a fermarlo afferrandolo o strattonandolo, il ladro o la ladra diventa ‘persona offesa’, e si rischia di passare dalla parte del torto. Paradossale, vero?
La questione è delicata e a quanto pare un cavillo giuridico rende il diritto alla privacy più importante del diritto alla sicurezza. Purtroppo viviamo in un sistema dove lo Stato fatica a garantire protezione costringendo il cittadino a esporsi in prima persona.
Insomma, sembra di essere in un episodio di “Ai confini della realtà, anzi, dell’assurdità!
