L’EDITOREEL: Italia, leva obbligatoria si o no?

Il dibattito sulla leva obbligatoria sta tornando più forte che mai.

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E se domani arrivasse una lettera che ti costringe a indossare una divisa?

Il dibattito sulla leva obbligatoria sta tornando più forte che mai. C’è chi dice che sarebbe utile per dare ai giovani disciplina, valori e un senso di appartenenza alla nazione.

Potrebbe persino creare opportunità di lavoro nel settore della difesa.

Ma c’è anche chi pensa che sia una forzatura, un ritorno a un passato che ormai non ha più senso.

Chi lo vede come un limite alla libertà personale, un ostacolo per chi vuole concentrarsi sullo studio o sul lavoro. Anche se di solito in questo caso si viene esonerati fino al completamento degli studi.

Ma facciamo chiarezza: in Italia la leva non è stata abolita, ma solo sospesa nel 2005. Questo significa che, con una nuova legge, potrebbe essere riattivata in qualsiasi momento. Nel frattempo, il mondo della Difesa si è aperto alla parità di genere e ai civili. I militari sono diventati professionisti, esperti in vari ambiti e tenuti alla formazione continua. E tanti sono i riservisti coinvolti, ovvero cittadini che svolgono attività specifiche messe a disposizione delle Forze Armate per un certo periodo, in determinate occasioni. Come ad esempio gli architetti per la ricostruzione, medici, ingegneri, informatici, anche giornalisti. 

 

 

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