L’EDITOREEL: Il giorno della memoria che dimentica l’omocausto
È assurdo che un evento, che dovrebbe servire da monito contro l’odio e l’intolleranza, poi dimostri di non essere inclusivo.
L’Olocausto rimane uno dei capitoli più oscuri e dolorosi della storia umana ed è giusto che non cada nell’oblio con lo scorrere del tempo. Così come è giusto che si ricordi anche che tra le vittime non ci furno solo ebrei ma anche rom, sinti, persone con disabilità, prigionieri politici, testimoni di Geova e…anche gay!
Perché anche persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ furono perseguitati e uccisi nei campi di concentramento nazisti. Eppure, nella recente circolare del Ministero dell’Istruzione dedicata agli eventi in occasione della Giornata della Memoria, pare manchi un esplicito riferimento a questa tipologia di persone.
Un’omissione che ha suscitato l’indignazione delle associazioni arcobaleno che hanno lanciato un appello al ministro Valditara chiedendo di rettificare la circolare.
Intanto, anche quest’anno Roma Capitale, proprio nel giorno della memoria ha dedicato un momento commemorativo esclusivamente alle vittime dell’Omocausto.
Parliamo di storie diverse ma pur sempre unite dallo stesso destino e trovo assurdo che un evento, che dovrebbe servire da monito contro l’odio e l’intolleranza, poi dimostri di non essere inclusivo.