L’EDITOREEL: Essere femminili in ruoli maschili dimostra la reale parità di genere
Mi chiedo perché una donna, che riesce ad assumere un ruolo fino a quale momento prerogativa maschile, tende a rinnegare il genere di appartenenza?
Ho appena terminato di guardare la serie ispirata a Lidia Poet.
Dico ispirata perché di vero c’è solo il fatto di essere stata primo avvocato donna in Italia, a cui fu però preclusa la possibilità di esercitare la professione indipendentemente dal fratello.
Da allora ad oggi le italiane sono riuscite a ottenere, certo con le unghie e con i denti, la parità.
Ed è per questo che mi chiedo perché una donna, che riesce ad assumere un ruolo fino a quale momento prerogativa maschile, tende a rinnegare il genere di appartenenza?
Penso a Giorgia Meloni che preferisce essere considerata persona invece che prima donna presidente del consiglio.
E penso alla recentissima nomina a segretario del Pd di Elly Schlein che ha tenuto a rivendicare con forza le sue preferenze sentimentali nei confronti delle donne.
È come se il raggiungimento di un certo obiettivo lo si dovesse al loro essere mascoline.
Beh, quando ho iniziato a fare la videoreporter, che ai miei tempi era una cosa per uomini, non ho smesso di considerarmi donna… Anzi sono fiera di essere riuscita, diversamente dagli uomini, a realizzare servizi in condizioni e zone difficili con i dolori mestruali e a correre sui tacchi dietro ad un personaggio per una intervista.
Perché io sono donna, adoro la mia femminilità, e il fatto di riuscire a fare le stesse cose degli uomini nonostantetutto.
È questa la vera vittoria secondo me!
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L’editoreel è la nuova rubrica giornalistica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di @specialnews-kappaelle pensata per i social media.
Lo scopo è quello di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione quali sono i reel.